Storie di un futuro possibile: il “Patto della Falce” a partire dal recupero delle aree Smeb


Dal suo insediamento questa Amministrazione ha perseguito politiche di recupero e di rigenerazione dei nostri territori, articolando questo percorso con azioni diverse ma sempre coerenti a principi di riqualificazione e valorizzazione: dalla scelta di finanziare la demolizione delle palazzine fatiscenti del complesso Casa Nostra per realizzare un parco, alla redazione degli studi ambientali sul PRG vigente, fino ad arrivare alla redazione di una Variante di Salvaguardia Ambientale al PRG (completata e consegnata alla Regione ormai da 9 mesi).

In questa logica nel mese di novembre 2015, in uno dei tanti giri fatti in città, con un po’ d’imprudenza entrai nei cantieri dell’ex Smeb e vidi quanto degrado e pericolo vi fosse a causa della situazione di totale abbandono delle aree. Scrissi una dura nota al curatore fallimentare, l’avv. Marcello Parrinello, chiedendo che provvedesse alla messa in sicurezza dell’area. Da un momento di potenziale attrito è nato un rapporto di collaborazione nell’interesse della città in cui anche grazie all’impegno del curatore è stato possibile pianificare non solo la messa in sicurezza dell’area ma anche la rimozione di tutte le strutture in ferro dell’ex Smeb, consentendo così un notevole passo in avanti verso la restituzione alla città di un’area (16.000 mq) di grande importanza che rientra tra quelle comprese nel Patto della Falce.

Oggi, durante la riunione convocata dall’Autorità Portuale per discutere del progetto, si sono trovate nuove sinergie con l’Autorità stessa che lasciano intravedere la concreta possibilità di recupero di tutte le aree dell’ex stazione di degassifica. Il progetto prevede modestissimi costi poiché la società che eseguirà i lavori trarrà il suo guadagno dal riciclo dei materiali provenienti dalla demolizione, e il Comune e l’Autorità valuteranno, se necessario, la possibilità di intervenire anche con mezzi propri per completare il lavoro.

È una storia di piccole azioni che rivestono però un ruolo importantissimo e strategico nel Recupero di aree di grande rilevanza della nostra città e nella possibilità del loro Riuso. È una storia che parla della possibilità di fare impresa, anche per recuperare e riciclare.

In questo momento in cui si stanno finalmente avviando importanti cantieri in città (viadotto Ritiro, via Don Blasco, torrente Bisconte Cataratti) ritengo utile evidenziare che la valorizzazione dei nostri territori può, e deve, passare anche da azioni puntuali come questa. Piccoli interventi che hanno però grande significato e valore, anche simbolico, per i luoghi in cui si opera. Queste azioni possono trarre spunto da situazioni diverse e non pianificate (come in questo caso) e trovano la loro origine in una coscienza del bene comune che nella nostra città si è per troppo tempo smarrita, sono iniziative che ancora una volta vengono rese possibili dalla sinergia tra Amministrazioni e, in questo caso, anche con i privati.

Il prossimo avvio della demolizione di ciò che resta della Smeb, insieme ai cantieri e alle azioni di pianificazione portate avanti, dice con atti e fatti concreti, che il recupero e il rilancio della nostra città è possibile ed è già iniziato. È importante continuare ed è necessario che ognuno faccia la sua parte, in un impegno collettivo per la tutela e la valorizzazione del nostro paesaggio: dal più piccolo spazio pubblico alle grandi bellezze naturali dello Stretto. È necessaria la consapevolezza che si tratta di un grande progetto per il nostro territorio da perseguire anche attraverso azioni minute ma diffuse e quotidiane che tutti possono e devono portare avanti.

Sergio De Cola

Assessore alle Politiche del Territorio del Comune di Messina

 

Articoli simili