L’Italia dei ballottaggi e delle incertezze politiche


Salvino Cavallaro – Le elezioni amministrative 2016 chiudono il suo primo atto e ci parlano di percentuali che nelle grandi città d’Italia non superano il 50% +1 di consensi per i candidati sindaci, mentre l’affluenza al voto è stata del 62,14% con un calo di oltre 5 punti. A Torino il sindaco uscente del PD Piero Fassino ha raccolto il 41,83% dei voti, mentre Chiara Appendino del M5S ha preso il 30,92%. A Roma, Virginia Raggi del M5S ha incamerato ben il 35,25% di preferenze, lasciando alle spalle R. Giachetti del PD con il 24,87% dei voti . Risicata a Milano la differenza tra la sinistra e la destra, dove G. Sala ha preso il 41,69% dei voti e S. Parisi il 40,77%. E anche a Napoli si ricorrerà al ballottaggio del 19 Giugno prossimo, in quanto L. De Magistris ha acquisito il 42,82% dei voti, contro 24,00% di L. Lettieri. Tranne a Milano, in cui si evidenzia una risicata differenza tra sinistra e destra, nell’Italia politica di oggi in cui si appare più confusi che persuasi, emerge la tendenza al bipolarismo, piuttosto che (come era nelle previsioni) al tripolarismo. Fallisce la destra che ha avuto il torto di non unirsi, mandando in fumo i piani di rientro in politica di Berlusconi. Scricchiola alla grande il PD che, pur restando il maggiore partito italiano è chiaramente logorato da troppe fratture interne. Ma la vera novità è rappresentata dal boom dell’M5S che oggi, dopo Casaleggio e dopo che Beppe Grillo si è allontanato dalla campagna elettorale, non è più il movimento dell’antipolitica. Almeno, così sembrerebbe. Per anni abbiamo ascoltato i massimi esponenti di questo movimento politico fondato dal guru Casaleggio, che in forma intellettuale tendeva più a distruggere che costruire. I toni alti di Grillo, poi, non convincevano assolutamente e collocavano il partito nella fase di attesa della maturazione degli eventi. Oggi, forse anche cavalcando il malumore generale degli italiani scontenti di Renzi  e di una sinistra spaccata da una continua lotta interna, il Movimento 5 Stelle ha avuto un’impennata di successo forse anche inaspettato. E, visti i risultati delle amministrative di Roma (la capitale dagli enormi problemi da risolvere), la Raggi ha molte probabilità di vincere il ballottaggio che la opporrà a Giachetti. Anche a Torino, seppure in tono minore per effetto delle più esigue percentuali di distacco, lo stesso dicasi di Chiara Appendino che “soffia” sul collo del sindaco uscente Fassino. Dunque,tranne la città di Milano in cui si affronteranno quasi appaiati il centrosinistra con Beppe Sala e il centrodestra con Stefano Parisi (e Napoli, dove De Magistris ha già un largo consenso rispetto al centrodestra di Lettieri) la lotta tra Pd e M5S sarà il motivo conduttore dei prossimi ballottaggi. Certo, non sappiamo quanto le indicazioni politiche manifestate dagli italiani abbiano un convincimento duraturo nel tempo, o se si tratta di qualcosa che è legata a una momentanea reazione emotiva. Questo lo sapremo step by step. Anche perché, se realmente i grillini raggiungeranno i posti di potere che ambiscono ormai da diversi anni, dovranno dimostrare all’Italia non solo di essere all’altezza della situazione, ma, soprattutto, di mettere in pratica certe promesse di etica politica sbandierata da tanto tempo.

 

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