Polizia di Stato di Caltanissetta : Operazione “Falco” a Gela.


La Polizia di Stato di Caltanissetta ha smantellato il clan di cosa nostra “Emmanuello”, eseguendo 16 misure cautelari.

In collaborazione con il Commissariato di P.S. di Gela e l´ausilio delle Squadre Mobili di Catania, Palermo, Parma, Torino e di pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine di Palermo, la Polizia di Stato di Caltanissetta ha eguito16 misure cautelari (una custodia in carcere, 9 arresti domiciliari e 6 obblighi di presentazione alla p.g. ) nei confronti di altrettanti soggetti che avevano riorganizzato il “clan di cosa nostra Emmanuello”, dedito alle estorsioni e al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.

A capo dell´associazione c´era il 32enne gelese, in custodia cautelare in carcere, e che a partire dal 2003 risultava organicamente inserito nella consorteria mafiosa cosa nostra di Gela, gruppo “Emmanuello”, di cui ha preso le redini già a partire dalla sua scarcerazione, avvenuta nel maggio 2011. Il soggetto è arrivato ai vertici della consorteria mafiosa forte di capacità criminali riscontrate sin dall´adolescenza, quali il commercio di droga, i danneggiamenti, le estorsioni in danno dei commercianti gelesi.
Le indagini hanno preso avvio dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia individuando inoltre  le vittime di molte delle estorsioni: ben 12 commercianti gelesi titolari di esercizi commerciali.
Il soggetto è tornato immediatamente a commettere estorsioni, non esitando a dare mandato, nel 2011, a far fuoco contro l´abitazione di un imprenditore che si era rifiutato di soggiacere alle sue richieste.
Le risultanze investigative hanno permesso di raccogliere gravi indizi a carico del soggetto in quanto promotore ed organizzatore dell´attività, finalizzata all´acquisto ed al commercio delle sostanze stupefacenti, del tipo hashish, marijuana e cocaina.
Tutti gli appartenenti all´associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di stupefacenti non disdegnavano di occuparsi anche della vendita al dettaglio delle sostanze, che venivano reperite sul mercato catanese e soprattutto palermitano.
Decine gli episodi di cessione ampiamente documentati anche con numerosi sequestri di sostanza stupefacente, operati dagli investigatori specie in ore notturne, essendo l´associazione impegnata anche in una attività di guardiania presso i locali estivi gelesi, diventati per un´ampia piazza di spaccio.
L´associazione aveva a disposizione armi, anche modificate, che utilizzavano per compiere atti intimidatori.

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