GDF PADOVA: TANGENTOPOLI DELLE TERME. 5 ARRESTATI TRA CUI IL SINDACO DI ABANO TERME


Guardia di Finanza. Padova: tangentopoli delle terme. Ricostruiti anni di tangenti su appalti e lavori pubblici. Cinque gli arresti, tra cui il Sindaco di Abano Terme e l’ex Sindaco di Montegrotto Terme, e tre imprenditori. OPERAZIONE “IMPERATOR” E’ una vera e propria “tangentopoli delle terme” quella portata a galla dall’operazione della Guardia di Finanza di Padova, che ha eseguito questa mattina, all’esito delle lunghe e complesse indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica (Procuratore Capo, dott. Matteo STUCCILLI, e Sost. Proc. dott.ssa Federica BACCAGLINI), un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP patavino nei confronti di due pubblici amministratori e tre imprenditori, indagati a vario titolo per i reati di concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, corruzione e riciclaggio. Altri 18 soggetti sono indagati a piede libero nel medesimo procedimento penale. Eseguite anche 22 perquisizioni domiciliari e locali. Tra gli arrestati Luca CLAUDIO (classe ’71), dal 2011 Sindaco di Abano Terme, riconfermato all’esito della recente tornata elettorale, e per dieci anni (dal 2001 al 2011), Sindaco di Montegrotto Terme. Per lui il GIP, tenuto conto della compresenza di tutte le esigenze cautelari (pericolo di inquinamento probatorio, di fuga e di reiterazione del reato), ha disposto la custodia cautelare in carcere. Le indagini dei finanzieri del Gruppo di Padova hanno consentito di alzare il velo su un vero e proprio sistema tangentizio che ha governato l’affidamento di appalti e lavori pubblici dapprima nel Comune di Montegrotto Terme, a partire dal 2008, quando il Sindaco CLAUDIO era destinatario di una percentuale varia (dal 10 al 20%) sulle somme liquidate alle aziende che si occupavano della manutenzione del verde pubblico. Sistema “esportato” poi nel Comune di Abano Terme nel 2011 e proseguito in quello di Montegrotto grazie al sodale Massimo BORDIN (classe ’60, ora agli arresti domiciliari), passato nel frattempo dalla carica di Vice Sindaco a quella di Sindaco. Numerosi gli imprenditori costretti a pagare per poter lavorare, consapevoli che se non avessero sottostato al “diktat” del Sindaco del momento, avrebbero perso importanti opportunità di lavoro, fino a non lavorare più per i due comuni termali. Ben 7 di essi, nel corso delle indagini, hanno confermato di aver pagato tangenti per lavorare. Nei loro confronti è stato ipotizzato il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità, avendo subito una sorta di pressione morale: pagare ovvero accettare la prospettiva di non poter più contare sugli incarichi pubblici, a maggior ragione in epoca di crisi economica e di mercato sostanzialmente fermo. In altri casi, soprattutto in presenza di appalti di maggior importo, è stata invece riscontrata una vera e propria “par condicio contractualis”, ossia un incontro libero e consapevole della volontà delle parti, tra pubblici amministratori infedeli ed imprenditori, in questo caso non “vittime” del sistema ma essi stessi attori dello stesso, allo stesso livello dei due Sindaci. L’accusa è in questo caso di corruzione. Diversi, nei due casi prospettati, la tipologia di lavori, ma anche il modo di pagare la tangente, sempre oscillante tra il 10 ed il 20% dell’importo dei lavori stessi. I piccoli imprenditori, quasi sempre gli stessi, operanti per lo più nel settore della manutenzione del verde – settore particolarmente importante trattandosi di località termali, a principale vocazione turistica e dunque sensibili all’arredo urbano – si vedevano assegnati i lavori a chiamata diretta ovvero a seguito di gara, a fronte della corresponsione di denaro contante. Il contante era utilizzato anche per sbloccare l’iter di procedimenti per il rilascio di concessioni e autorizzazioni edilizie, prima lento e difficile, poi, una volta che gli imprenditori avevano compreso la “necessità” di corrispondere utilità al Sindaco, miracolosamente efficiente. E’ il caso dei 7.000 euro corrisposti nel novembre 2012 a Luca CLAUDIO, come prima tranche della somma richiesta di € 60.000 come contropartita per agevolare il rilascio di alcune autorizzazioni per cantieri edili; ma anche dei 25.000 euro per velocizzare una concessione edilizia per la costruzione di una palazzina, sempre ad Abano. In una circostanza, invece, per imprimere uno sprint alle pratiche relative al cambio di destinazione d’uso da commerciale a residenziale di alcuni immobili a Montegrotto, il Sindaco CLAUDIO ha indotto due imprenditori a cedergli un appartamento al prezzo di € 65.000, pari alla metà del valore di mercato. Diverso il discorso per i grandi appalti, in cui cambia, oltre al rapporto tra pubblico amministratore e imprenditore, anche la modalità di erogazione dell’utilità. Non più contante ma pagamento di fatture per consulenza (di fatto non resa), emesse da società gestite di fatto da CLAUDIO, come la RLS S.r.l., legalmente rappresentata da Massimo TREVISAN (classe ’70), fini

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