Gli attori dilettanti siciliani e il teatro fatto in casa


Salvino Cavallaro – Dopo il successo di pubblico ottenuto dalla Compagnia Teatrale “ Tabula Rasa”, che si è esibita all’Atrio del Carmine a fine luglio con la commedia “I Promessi Sposi”, rivisitata in maniera dialettale e umoristica, il prossimo 19 Agosto il Teatro Stabile di Milazzo propone “Avendu….putendu…..pagandu…..” a cura dell’Associazione Teatrale Milazzo 2010 con la regia di Claudia Galasso. E’ un appuntamento con la spensieratezza estiva che ha lo scopo di divertire, regalando al pubblico momenti di risate a crepapelle che non sono mai fini a se stesse, ma hanno sempre una loro trama, un senso per cui ti accorgi che nel ridere c’è sempre un motivo su cui riflettere; per questo il pubblico accorre sempre numeroso. Non è come si può pensare la sagra della banalità, ma è la lunga storia del teatro dialettale fatto da attori dilettanti, che non ha la pretesa di competere con le proposte culturali provenienti dai testi classici della letteratura italiana ad alto livello, ma si inserisce in un quadro di commedia leggera che sembra adatta agli appuntamenti estivi e ai palcoscenici preparati all’aperto. E’ l’arte del far ridere, che non è qualcosa da considerare minimalista al cospetto delle recite del teatro impegnato, ma è più semplicemente una passione che parte da lontano. Dietro queste commedie dialettali c’è una cultura fatta di radici profonde che raccontano il passato della terra in cui siamo nati e talora anche cresciuti. Dietro ogni risata c’è la nostra storia, ci sono i nostri trascorsi fatti di cose semplici che attraverso il dialetto esprimono meglio il nostro passato, decantando una terra di Sicilia che sa accostare la grande letteratura di Pirandello, Sciascia, Quasimodo, al racconto della vita comune, quella che ci appartiene per una quotidianità che racchiude personaggi e momenti che ci hanno fatto sorridere e talora pure commuovere per le difficoltà della vita stessa. Ma nella commedia leggera, cosiddetta comica, c’è anche la passione di artisti dilettanti che attraverso la fatica di tante prove fatte, sono capaci di raggiungere un buon livello di recitazione. Tutto è fatto in casa, dagli attori ai costumi, dalle scenografie alle luci, ai suoni, ai colori. Ogni cosa deve essere inerente al testo recitato che è scrupolosamente studiato dalla regia. Dobbiamo dunque dare atto a questo dilettantismo costruito in casa, perché la passione messa per strappare un sorriso al pubblico non è poi così banale come semplicisticamente si può pensare. C’è fatica, c’è grande passione, ci sono giornate di prove e poi c’è il lavoro, quello vero che ti dà da vivere. Tu perché fai il fabbro, il carpentiere o perché sei impiegato o libero professionista. Tutti accomunati al desiderio di vivere momenti di piccola celebrità, attraverso un prodotto che ha il profumo di una manifattura fatta in casa. Forse è proprio per questo che piace.

 

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