Da Abakainon a Tripi: una storia ininterrotta di attenzione al patrimonio territoriale e di ospitalità —


 

Domenico Giuseppe Muscianisi – È la terza volta che mi reco ad Abakainon-Tripi, un paese del messinese arroccato sui Monti Peloritani al confine coi Nebrodi. La prima volta fu nel 2005, quando il liceo classico «Giovan Battista Impallomeni» di Milazzo, che allora frequentavo, partecipò a un progetto di archeologia  con il dott. Piero Coppolino, funzionario archeologo della Sovrintendenza dei Beni Culturali e Ambietali di Messina, il quale stava concludendo una campagna di scavo in contrada Cardusa nel comune di Tripi e portò noi studenti a una visita e ci seguì in un laboratorio pratico presso la necropoli siculo-greca di Abakainon. La seconda volta è stata il 13 agosto 2016, quando volevo ritornare a visitare di nuovo lo scavo e il paese, ma sfortunatamente io e mio fratello siamo arrivati all’imbrunire, troppo tardi per trovare museo e scavo aperti. La terza volta è avvenuta lo scorso giovedì 18 agosto, quando anche mio padre desiderava vedere lo scavo.

Arriviamo di mattina stavolta, ma troviamo ancora una volta chiusi il museo e lo scavo. Ormai decisi a non tornare insoddisfatti a Milazzo, su consiglio di alcuni cittadini di Tripi, ci rechiamo al Municipio per chiedere informazioni. L’accoglienza è esemplare, subito parte un giro di telefonate per non deludere noi tre turisti. Il capo dei vigili urbani, Pietro Rizzo, prende le chiavi del museo archeologico e ci presenta all’avv. Giuseppe Aveni, primo cittadino del paese, per visitarlo.

Infatti, proprio il sindaco Aveni si era impegnato insieme alla Sovrintendenza per gli scavi e a lui si deve soprattutto l’allestimento e l’inaugurazione del museo, vero orgoglio del comune di Tripi. Il MAST (Museo Archeologico «Santi Furnari» di Tripi) è collocato nel palazzo dell’avvocato amministrativista triprese Santi Furnari (onorevole parlamentare ai primi del Novecento), lasciato dagli eredi alla cittadinanza; l’edificio, sapientemente ristrutturato, è stato rifunzionalizzato come polo culturale del paese. La struttura nelle sue cinque sale ospita la maggior parte dei reperti della necropoli di età postclassica ed ellenistica (IV-III secolo a.C.), pietre con le iscrizioni sepolcrali (semata in greco) e corredi funerari, per lo più vasi e utensili, nonché gioielli, piccoli tesori e monete.

Con orgoglio e soddisfazione il sindaco Aveni e l’economo del Comune, Pippo Lombardo, ci accompagnano nella visita del MAST, che presenta una tecnologica peculiarità, unica nella provincia di Messina: ogni vetrina dispone di materiale.  Nella visita del museo e poi in quella dello scavo, offro al pubblico ad hoc una spiegazione archeologica e storica dei reperti e della storia di Abakainon-Tripi, ricordando al sindaco come lo scavo della necropoli è stato il primo cui io partecipai con grande emozione “personalmente”, pur se in forma edulcorata — essendo ancora studente liceale —, ma che ha avuto un’importanza decisiva per la prosecuzione e professionalizzazione dei miei studi di antichistica, arrivati alle lauree triennale e magistrale in Lettere classiche all’Università Cattolica di Milano e a un dottorato di ricerca italo-tedesco in Linguistica storica presso le università di Colonia e di Macerata.

Una storia quella di Abakainon, che è iniziata con l’ospitalità. Infatti, come tutte le colonie siceliote dell’entroterra, anche Abakainon è stata fondata da una storia di comunione e melting pot (diremmo oggi) tra Greci, che hanno dato le basi urbanistiche e istituzionali, e Siculi, che conoscevano le aree interne. È divenuta una città potente, che coniava una propria moneta e occupava una posizione funzionale e strategica per gli scambi e i movimenti interni tra la costa tirrenica, l’entroterra montano e la costa ionica, una città menzionata dallo storico Diodoro Siculo, perché ha tenuto testa a Siracusa prima e ai Romani successivamente, prima della municipalizzazione sotto la provincia Sicilia.

Come nell’antichità, l’ospite di casa conclude l’esperienza con il forestiero con un dono simbolico e prezioso. Il sindaco avv. Aveni e la moglie Teresa, felici per il mio interesse verso la loro natia Abakainon-Tripi, mi regalano la pubblicazione scientifica sugli scavi del 2004-2005 a cura dei dott. Giovanna Maria Bacci e Piero Coppolino, La necropoli di Abakainon. Primi dati (Messina: EDAS 2009). Una storia quella di Tripi, che apprezza e si prodiga per la valorizzazione del proprio patrimonio territoriale, e che continua a concludersi nell’ospitalità.

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