IL SISMA HA COLPITO ANCORA


 

Edoardo Macrì – E lo farà ancora per sempre, purtroppo. Paesini rasi al suolo nel centro Italia. 267 i morti e 387 i feriti. Ne hanno parlato i giornali e le televisioni di tutto il mondo. Ma quasi tutt’Italia è a rischio in questo senso. Dalla Sicilia alle Alpi, perchè ci troviamo in un contesto tettonico molto complesso. Infatti, In geografia, l’Europa e l’Africa sono separati dal Mare Mediterraneo, ma geologicamente parlando sono a diretto contatto e si fronteggiano proprio in questo mare. Tra questi due continenti c’è una grossa spaccatura della crosta terrestre denominata Gloria, con inizio in prossimità delle isole Azzorre, continuando poi per Gibilterra, la Sicilia, lo Stretto di Messina e risalendo poi per la catena montuosa della Calabria, fino alle Alpi. La nostra catena montuosa dalle Madonie, ai Nebrodi, ai Peloritani, ed, in parte, anche il Monte Etna sono la testimonianza di quante cozzate, in milioni e milioni di anni , queste due placche continentali si son date. Quindi quello che è successo adesso nel centro Italia, potrebbe succede ovunque in questi luoghi. E non solo in essi, perchè la nostra Terra non è compatta, come spesso si crede, ma è suddivisa in zolle ( Placche Tettoniche ). Ve ne sono una ventina, 6 in corrispondenza dei Continenti ed altre sparse qua e là. Placche isolate l’una dall’altra che galleggiano sulla superficie parzialmente fusa dell’astenosfera ( parte alta del mantello superiore del Pianeta Terra) e che si muovono, sia pur impercettibilmente , spinte dalle correnti convettive in risalita che si formano all’interno del nostro Continente. Placche quindi che subiscono una lentissima deriva con piccolissimi movimenti di convergenza, di divergenza e di trascorrenza. E lungo i confini, dove le placche interagiscono, si formano delle forti tensioni sulle rocce periferiche, che frantumandosi provocano appunti i terremoti. Solo all’origine la Terra era senza soluzioni di continuità e costituiva un unico Continente chiamato Pangea, tenuto compatto dalla forza di gravità terrestre.

Detto questo, ora alcuni suggerimenti per minimizzare i danni, suggerimenti che sono poi il motivo principale di quest’articolo. Intanto il primo consiglio è quello di telefonare immediatamente al nr. 45500, per dare il Vostro contributo di 2 o 4 euro. E magari ritelefonare e ritelefonare. Il secondo consiglio quello è non farsi prendere dal panico, che potrebbe provocare più danni del sima stesso. In quanto a cosa fare se trema la terra ecco di seguito quello che prevede il Piano di Protezione Civile locale, che poi è quello che suggerisce il piano della Protezione Civile nazionale. Ricordando a tutti i nostri lettori che le nostre nuove costruzioni sono state erette con materiale e sistemi antisismici, per cui il rischio di crollo edifici è o dovrebbe essere limitato. Tuttavia è bene seguire lo stesso le buone norme indicate di seguito.

DURANTE IL TERREMOTO, se si è al chiuso

– ripararsi sotto architravi, tavoli o letti, proteggendosi la testa con qualcosa di morbido;

– allontanarsi dai balconi , dalle mensole, dalle pareti divisorie, dalle finestre e da mobili pensili;

– uscire dagli ambienti rivestiti con piastrelle che potrebbero staccarsi con violenza dai muri;

– non usare ascensori perchè potrebbero bloccarsi o precipitare;

– non correre verso le scale, in quanto queste sono le parti più debole dell’edificio;

– chiudere possibilmente la valvola esterna del gas e l’interruttore generale della luce.

DURANTE IL TERREMOTO, se si è all’aperto

– allontanarsi dagli edifici, dai muri di recinzione , dagli alberi e dalle linee elettriche;

– se ci si trova all’interno di un auto è consigliabile fermarsi lontano da ponti, cavalcavia o zone di possibili frane;

– considerare che probabilmente accadranno interruzioni nel funzionamento dei semafori e dei passaggi a livello;

– allontanarsi dalle rive del mare per eventuali fenomeni di maremoti;

– raggiungere l’area d’attesa più vicina.

DOPO IL TERREMOTO

– se si decide di lasciare la casa, indossare sempre scarpe robuste, per non ferirsi con eventuali detriti;

– non bloccare le strade con automobili, è sempre meglio e più sicuro uscire a piedi;

– prestare attenzione ad oggetti pericolosi che si possono trovare per terra, come fili elettrici, vetri ed oggetti appuntiti;

– non tenere occupate le linee telefoniche perchè potrebbero crearsi dei sovraccarichi;

– raggiungere l’area d’attesa più vicina seguendo le vie d’accesso sicure individuate e lì chiedere soccorso per le persone che ne hanno bisogno.

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