Rispetto delle donne, X = Y, spettacolo teatrale per ragazze e ragazzi per prevenire la violenza sulle donne


Ogni anno oltre cento donne vengono uccise in Italia da uomini che conoscevano o con cui, nella maggioranza dei casi, avevano avuto una relazione affettiva –  

 

“Il fenomeno del femminicidio e della violenza sulle donne non ha territorialità, non ha categorie, non è frutto di emarginazione, non appartiene ad un basso ceto sociale. Ci aspetteremmo che in ambienti dove c’è cultura e non manca il denaro questo fenomeno sia meno diffuso. Ma non è così. Se da una parte si è verificata una diminuzione di casi di femminicidi, non cambiano i dati relativi al reato di maltrattamenti. Quest’ultimo è molto pericoloso perché può sfociare in tragedia”. A mettere in guardia è la dottoressa Mariacarla Bocchino, Primo Dirigente della Polizia di Stato presso il Servizio Centrale Operativo.

“Conoscere, capire, sapere come comportarsi se si è vittima di maltrattamenti o atti persecutori è fondamentale. Ecco perché noi vogliamo spiegarlo ai ragazzi, che devono essere pronti ad agire in tempo per loro stessi e per gli altri”

 

Il 23 Novembre, a ridosso della Giornata Internazionale contro ogni forma di violenza sulle donne (25 Novembre) la Polizia di Stato dedica agli studenti di alcune scuole romane una mattinata per riflettere sul fenomeno della violenza di genere. Lo fa sostenendo il progetto della Compagnia Teatrale TeatroinMovimentocontro la violenza sulle donne ospitando lo spettacolo teatrale X=Y presso la Sala Palatucci del Polo Tuscolano a Roma.

Prodotto da TeatroinMovimento, nato da un’idea di Marco Liorni, con Anastasia Astolfi e Valerio Di  Benedetto, X=Y è rivolto ai giovani, agli adolescenti.

X=Y è uno spettacolo unico, nato dai ragazzi, dal loro vissuto. Perché la Compagnia TeatroinMovimento è stata tra di loro, ha raccolto numerosissime testimonianze in giro per l’Italia  nelle scuole. Si è cercato di capire, si è indagato tra gli adolescenti portandoli a parlare di argomenti legati all’amore, al rapporto tra ragazzo e ragazza e sulla violenza, ma non solo subita, anche vista e inflitta. Non solo violenza fisica ma anche psicologica. Uno spettacolo teatrale ma anche una sorta di MANUALE che aiuterà i ragazzi a capire le differenze tra uomo e donna e a rispettarle profondamente.

 

Negli ultimi tempi si sono moltiplicate le iniziative  contro la violenza di genere e l’impegno della Polizia di Stato, oltre a cercare di prevenire reati di stalking e femminicidio, è stato quello di formare personale specializzato e quindi preparato per affrontare e sostenere un caso di una donna che subisce ripetutamente violenza e che vuole denunciare.  Proprio queste figure, che saranno presenti nel dibattito con i ragazzi che seguirà lo spettacolo, sono quelle che dallo scorso mese di luglio girano le piazze ed i centri di aggregazione di alcune province italiane a bordo del camper antiviolenza del progetto “…#questononèamore” della Polizia di Stato.

Così come fa con i cittadini che raggiungono il camper durante le tappe dell’iniziativa, il personale specializzato fornirà agli studenti indicazioni e consigli su come comportarsi se si è vittima di violenza non solo fisica ma anche verbale. Se un’amica ha un fidanzato che la molesta verbalmente e fisicamente cosa si deve fare, a chi ci si deve rivolgere rispettando la privacy della vittima e di chi ha trovato il coraggio di denunciare la cosa?

 

Al dibattito prenderanno parte oltre ai rappresentanti della Polizia di Stato,  avvocati e medici psicologi che potranno dare sostegno ai ragazzi e aiutarli a capire come muoversi in varie direzioni quando ci si trova a vivere un caso di violenza di genere, in cui la parità tra uomo e donna viene travolta, annientata da logiche culturali inaccettabili.

 

“Il fenomeno del femminicidio è articolato e subdolo. Dietro ci sono fattori educativi sbagliati, dinamiche nella coppia e nella convivenza tra uomo e donna che degenerano. Le vittime di femminicidio in questi due ultimi anni sono state soprattutto donne italiane. Gli autori dei reati sono stati uomini italiani e gli omicidi sono maturati nell’ambito di una relazione familiare affettiva. Gli atti persecutori spesso non vengono denunciati. Il problema è che questi possono degenerare ed è molto difficile intercettarli. La scuola deve essere il primo punto di riferimento. Chi subisce malatrattamenti o sa di una ragazza picchiata e minacciata  dal fidanzato o da un padre troppo geloso lo racconti a qualcuno. E’ bene che qualcuno sappia, un Prof, la Preside. La privacy sarà rispettata e in questo modo forse si sarà salvata una vita. Poi ci sono i servizi sociali, gli uffici minori della Polizia. Ci sono molte possibilità ma bisogna conoscerle e saper scegliere la migliore per ogni caso”, aggiunge MariacarlaBocchino che parteciperà al dibattuto che seguirà lo spettacolo X=Y.

“Credo che investire sui giovani sia centrale. Investire sulla loro educazione sentimentale sia centrale. Credo che il teatro sia il Media più adatto per portare ragazze e ragazzi ad affrontare tematiche di enorme impatto. TeatroinMovimento, la Compagnia Teatrale di Anastasia Astolfi fa teatro ragazzi da anni affrontando temi sociali molto forti come per esempio il bullismo o cyberbullismo e il lavoro teatrale pensato per i giovani  è molto stimolante. Dai giovani, è da loro che dipende il nostro prossimo futuro. L’educazione sentimentale, il confronto sono ormai indispensabili in una società che nell’arco di nemmeno una generazione ha visto evolversi in direzioni sparse il modo di intendere il rapporto tra uomo e donna. Le donne sono cambiate tantissimo e gli uomini spesso non sembrano in grado di decodificare questo cambiamento”, afferma Marco Liorni che insieme a TeatroinMovimento ha scritto lo spettacolo X=Y.

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