A Monreale c’è “Natale in casa cultura”


Salvino Cavallaro – Monreale, la bellissima città che fa parte dell’area metropolitana di Palermo, ha organizzato un ciclo di incontri in programma presso la neo biblioteca realizzata all’interno dell’ex ospedale Santa Caterina. Otto sono gli incontri che si svolgeranno dal 9 dicembre 2016 al 5 gennaio 2017, e tutti di grande spessore culturale. Si comincia venerdì 9 dicembre con “L’altrui Altrove” del maestro d’arte Benedetto Norcia e si proseguirà con “Emozioni in fiaba”, “A Christmas Carol”, “Teatro, pupi e marionette”, “Giochiamo con i suoni”, “Una cattedrale…da sogno”, “Fotogrammi sospesi” e per finire “Oggi libriamo con….”. Un ricco carnet di appuntamenti che sollecitano la curiosità degli amanti dell’arte e della cultura. Già, Arte e cultura. Tra gli incontri più importanti in tale senso, segnaliamo “L’Altrui Altrove” di Benedetto Norcia. Una personale molto nota del maestro d’arte siciliano, che si è consolidata nel tempo per il suo girovagare in Italia e all’estero. Un evento culturale che pur presentando opere già ampiamente apprezzate e altre inedite, è capace di appassionare i cultori delle bellezze artistiche, proprio come se fosse sempre una novità. Così, il maestro Benedetto Norcia ha deciso di sfoggiare tutto il suo indiscutibile talento, proprio in quella sua Monreale che gli ha dato i natali ed è il cuore della cultura. Fine senso d’arte che rappresenta l’orgoglio italiano nel mondo. L’Altrui Altrove è lo specchio sul quale fare affiorare la propria interiorità, le paure più remote e le più intime aspirazioni, fino a giungere al senso di inadeguatezza a se stessi, che è propria del genere umano. Figure ricche di psicosi che fuoriescono e si riversano sugli altri. Detto così può sembrare un significato di difficile comprensione, ma scorrendo i magnifici dipinti, i mosaici e le sculture che ne esaltano le espressioni artistiche di notevole pregio, sembra tutto più facile. Ciascuno con la propria libera e soggettiva interpretazione di ogni opera nata dalla fantasia e dalla passione di Norcia, che è arte allo stato puro. Così dice il maestro d’arte siciliano: ”Un’opera d’arte deve generare domande, e no dare risposte! L’artista deve osservare con più imparzialità possibile per cogliere l’essenza di una tal cosa senza perdersi in didascaliche descrizioni. Deve favorire l’energia generale di un dato fenomeno e non distrarsi o distrarre con leziosi e presuntuosi tatticismi di seduzione che adescano ignare vittime, le quali invece di avere dall’opera d’arte un momento di consapevolezza, ne subiscono la sterile e insignificante vanità”. Una chiara e significativa visione dell’arte targata Benedetto Norcia, in cui il dipinto, la scultura o il mosaico, sono di per sé la creazione di un luogo altro. Quell’Altrove dove vivono le idee e la poesia dell’artista. La sua vita personale e artistica lo ha portato ad essere naturalizzato svizzero, per aver abitato per lunghi anni anche a Chiasso, dove ancora oggi possiede un prestigioso atelier. Così come ne possiede un altro a Milazzo in provincia di Messina, città dove egli dice di essere ispirato da particolare energia artistica, grazie alla posizione geografica che vede essere la penisola siciliana al centro di tre vulcani: Etna, Stromboli e Vulcano. Sembrerebbero frasi di difficile interpretazione, ma chi conosce questo poliedrico artista siciliano non può far altro che apprezzare l’uomo che vive per l’arte e con essa comincia e finisce le sue giornate di lavoro, di impegno artistico fatto di idee e di sensibilità che ben si intrecciano alla sua manualità ispirata da cuore e cervello. Un artista che riesce a dare con la sua opera, consapevolezza e coraggio nell’affrontare il travagliato mondo interiore dell’essere umano. Poi, c’è anche il mondo dei sogni e dei desideri da interpretare cogliendo l’essenza delle cose, senza, tuttavia, essere coinvolto e travolto nell’anima. Questo è il nutrimento dell’artista Benedetto Norcia, un personaggio da scoprire attraverso le sue opere che sono il frutto di una genialità che merita di essere conosciuta ed apprezzata, oggi più che mai nella culla della cultura chiamata Monreale.

Salvino Cavallaro

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