ITALIA NOSTRA E ALTRE ASSOCIAZIONI SCRIVONO: LE RAGIONI DELLA NOSTRA CONTRARIETA’ ALL’AEROPORTO DEL MELA


Ritorna in questi giorni l’ipotesi della realizzazione dell’ Aeroporto del Mela, stavolta reiterata dalla holding indiana Panchavaktra attraverso l’attività promozionale di suoi dirigenti

Il progetto prevederebbe la realizzazione di ”un aeroporto privato, civile e cargo, come base logistica di scambio transcontinentale con i paesi dell’Oriente. Si tratterebbe in altre parole di un’operazione commerciale, che peraltro – da quel che è possibile capire – solo subordinatamente consentirebbe alcuni voli civili e turistici. Ancora una volta viene proposta un’operazione demagogicamente definita moderna, foriera di occupazione e sviluppo, i cui contorni non sono interamente esplicitati. Ciò mentre aeroporti, soprattutto meridionali, di pari dimensioni vengono chiusi o ridimensionati.

Le scriventi associazioni, pur non essendo contrarie a opere che favoriscano sviluppo e occupazione e ferme restando le perplessità sulla fattibilità dell’opera e la genericità delle informazioni finora fornite, esprimono la loro netta contrarietà alla localizzazione di tale opera nella Piana fra Milazzo e Barcellona P.G. (nel progetto definita Valle del Mela) per le ragioni qui riportate:

1-    l’opera (una pista lunga 2400 metri e larga 500 + hangar e servizi) è prevista a cavallo – e nel tratto di maggior turbolenza – della fiumara del Mela, la cui ”fragilità” a causa degli interventi su esso operati (cave, deviazioni, privatizzazioni, ponti ferroviario e autostradale) ha causato frequenti e devastanti esondazioni; inoltre, data la larghezza di 300 metri del letto, le indispensabili strutture poggerebbero nel greto e di fatto costituirebbero una ulteriore ”diga” compromettendo ulteriormente il dissesto idro-geologico in atto;

2-       l’area interessata si trova in linea d’aria a troppo breve distanza da un’area industriale comprendente grandi complessi come la Raffineria di Milazzo e dalla Centrale Termoelettrica con conseguenti gravi rischi per la  sicurezza;

3-       il comprensorio del Mela e della Piana di Milazzo è stato dichiarato ”Area ad elevato Rischio di Crisi Ambientale” dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente in data 4/9/2002; la stessa dichiarazione citata ed il Piano Paesaggistico adottato il 29/12/2016 indicano esclusivamente nel risanamento e nelle bonifiche la direttiva di ogni intervento sul territorio;

4-       la localizzazione dell’opera è prevista in una zona molto antropizzata per la presenza di contrade fitte di abitazioni, e il trasporto aereo, secondo l’Associazione Medici per l’Ambiente, comporta inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico con conseguenti rischi di malattie cardiovascolari e neoplastiche, inquinamento che si aggiungerebbe all’inquinamento già esistente;

5-       l’area che dovrebbe essere espropriata per essere occupata dall’aeroporto e da tutte le infrastrutture connesse è caratterizzata da un’attività agricola d’eccellenza costituita da rinomate realtà produttive floro-vivaistiche, che rappresentano una fondamentale attività economica del territorio e un importante fattore di occupazione;  un insediamento invasivo e inquinante, come quello progettato, distruggerebbe le attività sui terreni da espropriare e danneggerebbe gravemente quelle degli immediati dintorni.

Ricordiamo inoltre che gli Enti preposti all’Aviazione Civile e Commerciale hanno espresso forti perplessità e critiche in merito alla fattibilità, al traffico ipotizzato, alla compatibilità e capacità delle rotte, pertanto – considerata la presenza degli aeroporti di Reggio, Catania e Palermo – hanno escluso la possibilità di nuovi aeroporti nel triangolo  nord orientale  della Sicilia (dichiarazione odierna  del Presidente ENAC Vito Riggio: ”Non se ne parla nemmeno…In Sicilia non si debbono fare altri aeroporti perché quelli che ci sono bastano a coprire le esigenze di tutti”).

Rimarchiamo che l’accettazione frettolosa e acritica di proposte di opere che, secondo una logica “colonialista”,  cadono come corpi estranei su un territorio le cui vocazioni naturali sono da tempo identificate ma non coerentemente perseguite,  rivela il preoccupante perdurare dell’assenza di una visione politica condivisa per il futuro post-industriale di questo territorio.

Le scriventi organizzazioni si impegnano a fornire alla cittadinanza ed alle Istituzioni informazioni più dettagliate e chiedono sin d’ora un incontro a breve con la Giunta Regionale e le Amministrazioni dei Comuni in cui ricade l’opera.

 

7/1/2017

ITALIA NOSTRA – Milazzo

LEGAMBIENTE DEI PELORITANI

LEGAMBIENTE DEL TIRRENO – Milazzo

LEGAMBIENTE DEL LONGANO – Barcellona P.G.

ASSOCIAZIONE ”IO TI INVITO”

ASSOCIAZIONE CONSERVAZIONE TRADIZIONI POPOLARI E COLTURALI DELLA PIANA DI MILAZZO 

ZEROWASTE – Circolo di Milazzo

ASSOCIAZIONE ”AMICI DI MILAZZO” 

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