Parco archeologico Tyndaris, interrogazione del consigliere Foti


Dopo le dichiarazioni rilasciate dall’on. Nino Germanà circa la sottoscrizione da parte dell’assessore regionale Vermiglio del decreto di istituzione del Parco Archeologico del Tyndaris nel quale dovrebbero confluire anche «i beni custoditi a Patti, Milazzo, Terme Vigliatore, Tripi e Gioiosa Marea», il consigliere comunale Antonio Foti ha presentato un’interrogazione all’assessore Salvo Presti con la quale chiede alcune delucidazioni sui contenuti del decreto.

In particolare, se il Comune di Milazzo e l’Assessorato ai Beni culturali sono stati coinvolti nel processo decisionale che ha portato all’istituzione del Parco Archeologico e soprattutto quali sono i beni della città di Milazzo che confluiranno nel suddetto Parco.

Numerose le perplessità che nutro in questa fase rispetto a questa prospettiva – afferma Foti -. È chiaro che la forma di gestione dei beni culturali va radicalmente ripensata, in considerazione delle difficoltà economiche degli Enti Locali siciliani, focalizzando l’attenzione sui tre asset fondamentali che sono quelli della tutela, della valorizzazione e della promozione. Ricordo che il Comune di Milazzo ha acquisito lo stemma dei “Borghi più belli d’Italia” finalizzato ad un rilancio della Cittadella fortificata e più in generale del Borgo. Giusta e meritoria quindi la scelta di convocare gli Stati Generali sul “Castello”, che tracciano un percorso di cultura partecipata e nel quale ho voluto anch’io dare un mio piccolo contributo di idee e proposte. Tuttavia resto perplesso sull’ipotesi di modello lanciato dall’Assessorato Regionale e che vedrebbe, sulla base di soli articoli di stampa, Milazzo parte integrante. Ritengo serva un maggiore approfondimento in primis con le realtà culturali cittadine, per capire meglio prospettive e potenzialità di questo strumento, anche in considerazione delle difficoltà del nostro Ente nella gestione dei nostri beni culturali.

La mia speranza – dichiara infine Antonio Foti – è che non si tratti dell’ennesimo spoglio ai danni della città di Milazzo, dei cittadini e dei numerosi turisti, che fruiscono dei nostri beni storici ed architettonici.

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