L’Aquila / La Santa Russia in Siria vince la guerra al terrore, la Terza Guerra Mondiale. Gli Usa, i loro alleati e l’Isis hanno perso


Lezioni operative di due anni di impegno russo in Siria. Forti dubbi sulla sincerità delle dichiarazioni statunitensi relative alla lotta contro il terrorismo internazionale, secondo gli analisti: “Donald Trump di fatto non controlla le sue forze di sicurezza. Ha problemi con i servizi segreti, la CIA e il Pentagono. Non possono tradire i loro agenti, perché poi tutti volteranno le spalle e punteranno le armi contro gli americani. Hanno riunito un enorme esercito di delinquenti. L’Esercito Siriano li caccia dal loro territorio, pertanto serve offrire un nuovo campo di azione. Potrebbe essere l’Afghanistan, alcuni potrebbero essere riposizionati in Yemen e in Libia. Ma non tutti. Ci saranno alcuni leader che si sentiranno offesi. Potrebbero iniziare a vendicarsi dell’Occidente perchè sono stati usati e abbandonati, pertanto nel centro del mirino potrebbe finire l’Europa”, avverte Araik Stepanyan. Il bilancio dei morti nelle fila dei terroristi, stando al comandante dell’Aeronautica Militare Russa in Siria, generale Sergei Surovikin, solo per i tre mesi estivi, è più di 8000. Lo spazio aereo siriano è stato dominato dai Russi. Quante risorse ha impegnato la Russia per conseguire questo successo? Risorse piuttosto limitate: 4-5 mila uomini, 50-70 mezzi aerei, un costo di circa 3 milioni di euro al giorno, un quarto o un quinto dello sforzo americano nella regione! L’intervento russo è stato un successo in Siria perché ha conquistato il suo obiettivo politico primario, quello di salvare il legittimo governo siriano. La principale novità del dispositivo russo è stata, nel Febbraio 2016, la creazione di un Centro di Riconciliazione volto alla diplomazia di guerra, la protezione del trasporto dei combattenti (nemici che si dichiarano sconfitti), e con le autorità civili, Ong e Nazioni Unite, l’aiuto alla popolazione. Questo Centro di Riconciliazione è anche un organo di raccolta d’intelligence per le forze russe. Ma implica l’ammissione che la fine più ovvia di un conflitto è il negoziato e non la distruzione totale del nemico. È la più interessante “lezione” comunicativa e informativa impartita dalla Russia all’Occidente, finora ignota agli americani e ai loro alleati durante le Guerre Umanitarie (1990-2017). Con mezzi limitati, la Russia ha almeno per ora ottenuto importanti risultati strategici e comunque molto superiori a quelli delle potenze occidentali, innanzitutto gli Stati Uniti, ma anche la Francia, i cui effetti strategici in Siria non sono nemmeno economicamente misurabili nel XXI Secolo, visto che la nuova Via della Seta cinese passa proprio sui deserti siriani! Ciò è dovuto principalmente a una visione politica russa più lucida, più logica, più chiara e ad un’azione più coerente, con una presa di rischio operativa e tattica che gli Stati Uniti, il Regno Unito, l’Italia e la Francia non hanno nemmeno osato. La vita riprende nella città di Deir ez-Zor, mentre i soldati dell’Esercito Siriano continuano l’offensiva negli altri territori illegalmente occupati della provincia siriana oltre l’Eufrate per sconfiggere i miliziani dell’Isis. Un assedio durato 3 anni per gli abitanti della città siriana di Deir ez-Zor che possono finalmente tornare alla “normalità” dopo oltre mezzo milione di morti. In Siria si ricostruiscono chiese e monasteri cristiani grazie alle vittorie della Russia e delle legittime forze governative siriane. La Russia ha fatto sapere agli Stati Uniti d’America che i tentativi di interferire con l’Operazione antiterrorismo in Siria non resteranno senza risposta, dichiara il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, in una riunione con il capo della diplomazia di Damasco, Walid Muallem, a margine della 72ma sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. “Parliamo regolarmente con gli americani, con il Dipartimento di Stato e il Pentagono, e abbiamo spiegato quello che sta succedendo come pubblicamente dichiarato dal nostro Ministero della Difesa. Abbiamo messo in chiaro – sottolinea Lavrov – che se dai territori degli amici americani, se così si possono chiamare, saranno intraprese azioni volte a complicare la nostra operazione contro il terrorismo, non resteranno senza reazione”. Ora l’unica ampia zona controllata dal Daesh è la valle del fiume Eufrate. Secondo il generale Alexander Lapin, il comandante del contingente militare russo in Siria, “tutte le condizioni sono idonee per la sconfitta definita dell’Isis in Siria”. In memoria del generale Valery Asapov. I più increduli della disfatta Isis? Le star di Hollywood naturalmente. Le follie di Morgan Freeman: il principale attore nero americano della cinematografia mondiale, è convinto che il suo Paese, gli Usa, si trovi in stato di guerra con la Russia, quindi con l’Europa! Star Trek faccia giustizia.

Nicola Facciolini

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