Protocollo “Hub Milazzo”, la verità del sindaco Formica


La scelta di un’Amministrazione comunale di partecipare alla fase di costruzione di un intervento privato, assume senso e legittimità solo in quanto l’intervento stesso abbia refluenze di natura pubblica e la collaborazione possa far nascere opportunità che vanno al di là dell’interesse particolare”. Il sindaco Giovanni Formica, che non ha partecipato giovedì sera alla seduta straordinaria di consiglio comunale sul progetto presentato dalla società Centro Mercantile e condivisa dall’Autorità portuale e dal gruppo Franza, ha deciso di prendere posizione, per porre fine alle polemiche, emerse anche in Aula, per la mancanza firma del protocollo, nonostante in precedenza lo stesso primo cittadino – è stato detto – si fosse espresso favorevolmente.
“Ed invece le cose non stanno così – sottolinea Formica – e sono veramente indignato per l’atteggiamento tenuto dal presidente dell’Autorità portuale e dell’amministratore delegato della società Centro Mercantile, i quali non hanno tenuto in conto – ed anzi hanno tentato di manipolare – la mia posizione espressa in una lettera che ho loro inviato a maggio”.
E in quel documento il sindaco ribadisce di essere stato più che chiaro. Infatti nell’informare sia De Simone, sia La Tassa di aver visionato la bozza di protocollo d’intesa che rimanda alla realizzazione del progetto di recupero urbano e sviluppo imprenditoriale di Ciantro, sottolinea che “l’intervento, per come prospettato, ricade in parte in aree private ed in parte di proprietà dell’Irsap. Pertanto il coinvolgimento del Comune sarebbe limitato ad aspetti di rilevanza pubblica ed in particolare legati alla compatibilità dello stesso progetto con gli strumenti urbanistici.
Ribadendo poi che l’Amministrazione era lieta che investitori volessero confrontarsi con l’Ente, il sindaco ha fissato la linea da seguire ovvero che quell’intervento doveva essere mirato a far nascere opportunità che andassero oltre l’interesse particolare e fossero capaci di incidere su un intero comparto. In buona sostanza, apertura sì ai privati, ma se si vuole coinvolgere il Comune, occorre presentare una proposta che dia risposta anche ad esigenze pubbliche”.
Ma non è questo il problema – prosegue Formica -. La verità è che questa vicenda è stata molto mal gestita da De Simone e La Tassa. La storia del progetto parte già un anno fa quando proprio l’amministratore del Centro Mercantile mi chiese di rilasciare ad una società di Roma una intervista sull’ipotesi di sviluppo del territorio di Milazzo. Seguendo cioè la metodologia dell’ascolto degli stakeholders. Trascorrono diversi mesi senza sapere più nulla. Ad un certo punto arriva al Comune una convocazione del Comitato portuale con all’ordine del giorno la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra Autorità portuale, Centro Mercantile e gruppo Caronte & Tourist per un progetto di recupero urbano dell’area di Ciantro. Il Comune di Milazzo non era coinvolto nonostante l’intervento fosse particolarmente importante per la vita della nostra comunità. Ovviamente contestai aspramente questo modo di procedere e il nostro rappresentante, l’allora assessore Italiano, nel corso della riunione chiese e ottenne il ritiro del punto. Dopo qualche settimana il progetto fu trasmesso al Comune. Riunii la mia maggioranza per esaminarlo e nel corso della riunione emersero perplessità proprio nella parte relativa all’intermodalità ed alla logistica. In tutti i casi si prese atto che qualsiasi intervento sarebbe stato necessariamente sottoposto al vaglio del consiglio comunale in quanto si sarebbe operato in variante al piano regolatore. Naturalmente comunicai gli esiti di questo incontro. Il progetto venne modificato e dopo qualche mese l’argomento viene rimesso all’ordine del giorno del Comitato con l’aggiunta della sottoscrizione del protocollo. Il Comune di Milazzo non partecipò a quella riunione. A Luglio giunse una convocazione dal Centro Mercantile. Intanto mi ero incontrato al Comune, come sempre, con La Tassa e gli avevo rappresentato che anche la nuova bozza conteneva aspetti poco chiari. Il protocollo fu comunque sottoscritto e, su mia richiesta trasmesso a me perché lo esaminassi e lo condividessi con la mia maggioranza prima e, laddove fosse stato ritenuto condivisibile, con il Consiglio Comunale.
Nel frattempo, però, il commissario dell’Autorità portuale diffuse, addirittura sull’Ansa, la notizia della firma del protocollo da parte del sindaco, determinando ovviamente una bagarre politica che ha vanificato tutto il percorso. Un’autentica bugia, al pari di quella detta sui Molini Lo Presti. Non è stato De Simone a manifestare disponibilità, ma il sottoscritto e l’assessore Italiano a formulare una esplicita e robusta richiesta. È vero che lui manifestò indisponibilità all’acquisto ma si disse favorevole ad un intervento parziale, al quale non abbiamo creduto e non abbiamo dato seguito. Questi i fatti ed è grave che vengano mistificati. Specialmente da chi riveste funzioni pubbliche”.

 

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