LOTTA PER VIVERE UN BAMBINO DI DUE ANNI DI MERI’ AFFETTO DA NEUROBLASTOMA ADDOMINALE… …E L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DORME !


Merì, 17 ottobre 2017 —

 

“Un’amministrazione  che non si fa in quattro per aiutare un bambino gravemente ammalato che diritto ha di essere chiamata “amministrazione?”

E’ il j’accuse lanciato dal presidente dell’associazione Astoria, Mariano Gitto, che  punta il dito contro il sindaco,  Roberto Bonansinga e  l’assessore ai servizi sociali Vincenza Quaglieri  per  le loro mancate risposte agli appelli accorati di  due genitori che chiedono  aiuto per salvare la vita al proprio bambino di soli due anni.

Alla fine di agosto al bambino è stato diagnosticato  dall’unità di ematologia ed oncologia pediatrica dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania un neuroblastoma addominale ad alto rischio di metastasi ossee ed ortomidollari. Un quadro clinico gravissimo, che ha reso necessari numerosi ricoveri del piccolo. Nella terapia indicata dai medici figurano diversi cicli di chemioterapia,  un intervento chirurgico,  e  un ulteriore ciclo di chemio terapia ad alte dosi con trapianto di cellule staminali emopoietiche, e ancora radioterapia e terapia differenziante con acido retinoico.

La famiglia, che versa peraltro in condizioni economiche disagiate,  ha fatto richiesta al comune, in data 4 settembre 2017, al fine di ottenere un contributo economico che consenta ai genitori di pagare le continue trasferte a Catania per le cure cui il bambino è costantemente sottoposto.  Ad oggi, nessuna risposta ufficiale è stata ancora  fornita dall’amministrazione.

Una situazione intollerabile – dichiara Gitto – che ci indigna profondamente!   Ad aiutare la famiglia in questi mesi ci hanno pensato i comuni cittadini, che si sono fatti artefici di un vero e proprio passaparola, seguito poi da una raccolta di offerte. Ma la generosità dei cittadini di Merì non  è sufficiente, urgono maggiori fondi, che solo un’amministrazione attenta verso gli ultimi e rispettosa dei suoi concittadini può offrire. Ma la nostra indignazione diventa rabbia, al pensiero che in ballo c’è la vita di un bambino di soli due anni. Dov’è – incalza il presidente dell’associazione – il sindaco? Dov’è l’assessore ai servizi sociali? Possibile che gli unici interlocutori della famiglia siano stati i dirigenti al ramo?

Come associazione ci impegneremo in ogni modo per cercare di trovare una soluzione, ma non possiamo non lanciare un urlo di dolore!”

NOI SIAMO FRANCESCO, NOI COMBATTIAMO PER FRANCESCO!

Mariano Gitto

Presidente associazione Astoria

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