Quando la politica si macchia di evasione fiscale


Salvino Cavallaro – Siamo alle solite. Anzi, siamo proprio alla farsa annunciata. Pupi e pupari si contendono il teatrino della commedia chiamata politica. E la gente è lì a guardare, ad osservare, a restare sbigottita. Non sono neanche finiti gli spogli delle votazioni in Sicilia per l’elezione del nuovo governatore (Nello Musumeci) che il neo deputato delle liste UDC, tale Cateno De Luca, è arrestato per evasione fiscale. Pensate che era già stato arrestato nel 2011 per abuso d’ufficio e concussione, mentre adesso avrebbe sottratto al fisco circa 1 milione e 750 mila Euro. Ma come si fa poi a non generalizzare su una politica la quale è espressione di un sistema che rende l’uomo tentato e tentatore. E’ come macchiarsi in modo indelebile di reati che non solo colpiscono la propria immagine, ma coinvolgono direttamente un mondo già di per sé perennemente sospettabile della sua integrità. Ma cosa vuol dire farsi garante? Garante di che? Di che cosa? Chi è in grado di garantire l’onestà altrui se neanche si riesce ad assicurare la propria. Ecco perché molti lettori preferiscono sempre più non votare, piuttosto che rendersi complici di sconquassi politici. Certo, se pensiamo al grande valore democratico del voto che resta pur sempre uno straordinario strumento in mano ai cittadini, non possiamo non biasimare coloro i quali scelgono la strada dell’astensione che è sempre più folta di gente convinta. Ma sono i fatti che contano ed è la politica stessa con i suoi intrighi, le illusioni, le tante affabulazioni, che ha grande responsabilità sul disamorarsi delle persone. Una volta si chiamava qualunquismo, adesso si chiama realtà, appiattimento, impoverimento, concreta mancanza di fiducia. Voti un candidato che promette miglioramenti sociali, economici, lavoro per tutti, una sanità che possa farti sentire tutelato, così come ti viene promesso il miglioramento nel settore della scuola, delle infrastrutture ecc., e poi apri il giornale e leggi tali notizie. Indignarsi è diventato ormai difficile, perché quando ci si aspettano determinate cose che periodicamente escono fuori dal mondo della politica, tutto diventa la “normale abitudine” di qualcosa che già t’aspetti. Questo De Luca è stato rieletto all’Assemblea Regionale Siciliana nelle liste di Sicilia Vera, di cui è addirittura il leader di quello che poi è confluito nell’UDC. Questa lista ha sostenuto la campagna elettorale del nuovo presidente della Regione Nello Musumeci e il De Luca ha avuto 5.418 voti nel suo collegio di Messina. E’ uno dei 5 “impresentabili” delle elezioni Regionali ad essere eletto e la sua “impresentabilità” era legata all’arresto avvenuto all’epoca in cui è stato sindaco di Fimedinisi, per lavori pubblici affidati alle sue ditte. E, nel presentare la sua candidatura lo scorso settembre, Cateno De Luca aveva detto: “I siciliani in questi ultimi anni sono stati governati da chi ha fondato la propria azione politica sull’improvvisazione, la cattiva amministrazione della cosa pubblica e la mancanza di un progetto di lungo respiro, causando la paralisi economico – amministrativa della Regione e gettando nello sconforto migliaia di persone. Noi vogliamo ridare futuro alla Sicilia”. Sembra di ascoltare il comizio di Cetto Laqualunque che promette “pilu pi tutti”. Dunque, parliamo sempre del nulla.

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