Sicurezza nelle stazioni – Convegno Polizia di Stato e FS Italiane


Pietrarsa (NA), 22 novembre 2017. Nell’ambito delle celebrazioni per il 110° anniversario dell’istituzione della Polizia Ferroviaria, si è svolto questa mattina un convegno sulla sicurezza ferroviaria dal titolo “Le stazioni ferroviarie: architetture sociali dove arte, funzionalità e sicurezza si incontrano”, presso il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa (NA).

L’incontro, organizzato da Polizia di Stato e Ferrovie dello Stato Italiane, ha costituito un’occasione di confronto e dibattito sulla complessità e le nuove sfide poste dallo scenario ferroviario, profondamente cambiato nell’ultimo decennio e in continua evoluzione. Al centro del convegno cosa sono e cosa rappresentano le stazioni oggi, sia nell’immaginario collettivo e mediatico sia secondo i dati reali.

I numeri descrivono stazioni sicure grazie ad un impegno significativo nelle attività di prevenzione e controllo del territorio: 165.835 i servizi di vigilanza ordinari dall’inizio dell’anno, 1.710 quelli straordinari per un totale di 913.819 controlli effettuati dalla Polizia Ferroviaria. La sicurezza è concretamente espressa dal calo generalizzato dei reati in ambito ferroviario: in particolare i furti nelle stazioni hanno fatto registrare negli ultimi anni un costante decremento (-7% nel 2015, -29% nel 2016, con un’ulteriore -5% nell’ultimo quadrimestre).

Dopo i saluti iniziali di Maurizio Gentile, Amministratore Delegato di Rete Ferroviaria Italiana, di Orazio Iacono, Amministratore Delegato di Trenitalia, e di Roberto Sgalla, Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato, la discussione, chiusa dall’intervento del Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Franco Gabrielli, ha visto alternarsi alla parola Armando Nanei, Direttore del Servizio Polizia Ferroviaria, Mario Morcellini, Commissario AGCOM-Consigliere della Comunicazione, Sapienza Università di Roma, Tiziana Coccoluto, Vice Gabinetto Vicario MIBACT, Franco Fiumara, Direttore Protezione Aziendale di FS Italiane ed Antonio De Iesu, Questore di Napoli. Tante voci a testimoniare concretamente il livello di attenzione dedicato dalle istituzioni al tema delle stazioni in un approccio sinergico, convergente ed integrato.

Il dibattito, moderato da Enrico Menduni, professore presso l’Università Roma Tre e esperto del mondo ferroviario, ha evidenziato come le stazioni, lontane dalla vecchia immagine di “mondo di sotto”, costituiscano oggi “luoghi in comune”, spazi di convivenza tra i più abitati al mondo, seppure per periodi di tempo limitati. Spazio aperto per sua stessa conformazione, quello ferroviario è andato nel corso degli anni modificandosi, anche in relazione all’esigenza di un maggior controllo. Va in questa direzione l’attivazione dei varchi di accesso ai binari nelle stazioni di Roma Termini e Milano Centrale e, prossimamente, nelle altre principali stazioni italiane come previsto dai progetti del Gruppo FS Italiane. Le stazioni ferroviarie, nate come opere d’arte e dell’ingegno, tengono conto oggi anche delle esigenze di funzionalità e di sicurezza.

Nel “salone dei 500” del Museo è stata allestita anche una mostra fotografica, nata dalla collaborazione fra Polizia di Stato e Fondazione FS Italiane, con immagini d’epoca e più recenti, per rievocare alcuni aspetti significativi della storia ultracentenaria della più antica delle Specialità della Polizia di Stato.

La storia della Polizia Ferroviaria. Nata il 24 giugno 1907, a seguito dell’istituzione dei Commissariati di P.S. presso le Direzioni Compartimentali delle Ferrovie dello Stato con provvedimento di Giovanni Giolitti, all’epoca Ministro dell’Interno. Da allora è l’organo di Pubblica Sicurezza naturalmente deputato alla prevenzione e repressione dei reati in ambito ferroviario.

Tra i passaggi fondamentali della storia vissuti “in prima linea” dalla Polizia Ferroviaria: le due guerre mondiali e la successiva ricostruzione; le migrazioni di massa con l’utilizzo del treno (a partire dagli anni ’50) di milioni di persone dirette dal sud al nord (dell’Italia o dell’Europa) in cerca di migliori condizioni di vita; il triste periodo degli “anni di piombo”, che non hanno risparmiato l’ambito ferroviario. Tra i fatti più violenti, quelli che hanno coinvolto il treno Italicus (4 agosto 1974, 12 morti e 48 feriti), la stazione di Bologna (2 agosto 1980, 85 morti e 200 feriti), il treno R904 (23 dicembre 1984, 16 morti e 260 feriti). Anche la Polizia Ferroviaria ha pagato il suo tragico tributo in termini di vittime: non si contano i caduti tra gli operatori della Specialità che hanno perso la vita nell’adempimento del proprio dovere o in gesti eroici. 19 nei soli ultimi 50 anni.

La quotidianità della Polizia Ferroviaria è fatta di prevenzione e contrasto ai fenomeni delittuosi in ambito ferroviario, ma allo stesso tempo di vicinanza e sostegno a chi è in difficoltà: migliaia le persone scomparse rintracciate ogni anno, in particolare minori; decine le vite salvate, di aspiranti suicidi o di persone colte da malore; elevata l’attenzione verso il fenomeno dei migranti; grande la prossimità alle persone emarginate o in stato di bisogno.

Lo scenario ferroviario. Sono circa 2.200 le stazioni presenti sul territorio nazionale con circa 9.000 treni viaggiatori che circolano ogni giorno sugli oltre 24.400 km di binari.

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