BIOTESTAMENTO ? NO. GRAZIE!


Antonio Dovico- Il 14 dicembre 2012 è stata aggiunta una perla alla collana delle conquiste civili. E’ passata al Senato la legge sul  Biotestamento.  Sentiamo  la voce del governo.
 
Gentiloni: un passo avanti per dignità persona – 
 
Il biotestamento è legge: in Senato il via libera definitivo alle norme sul fine vita.
 
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Domando all’onesto Gentiloni: Ci invita ad esultare per questo passo avanti “per  dignità  persona”, ma in che senso la persona fa un passo avanti nella dignità, perché decide lei quando morire, e come morire? C’erano forse leggi vessatorie di un tiranno  che mortificavano la dignità della persona, costringendola a vivere senza che lo desiderasse, e quindi la legge rappresenta un riscatto della dignità verso il tiranno? La morte degli esseri viventi è un evento in perfetta armonia con le leggi del Creato, ed è dignitosa se avviene secondo natura, mentre odora di viltà quando si teme nel presente, e ancor peggio in prospettiva. Se nel presente qualcuno può desiderare ardentemente di morire per cessare di soffrire, può incassare umana comprensione , ma non lode. La lode va riservata per la morte eroica. Gesù docet, e a me pare anche ovvio.
 
Frequento da molti anni le case di cura, e vedendo certi ricoverati vecchi, macilenti, dementi, urlanti; il pensiero di sospendere i trattamenti per farli sopravvivere, mi sfiora, e lo confesso. Ma, ho descritto un caso estremo che chiude la porta alla speranza, il quale però, anche se comprensibile, se inducesse all’azione, cancellerebbe un confine. Se si rompe il filo che segna il confine di un podere, il disonesto si addentra sempre più nel campo altrui. Lasciando la metafora per rientrare nella realtà umana, quando si vogliono realizzare leggi contro natura, si inizia da situazioni gravi e veramente dolorose, per arrivare passo passo a quelle meno gravi, se non viziate da ideologie e da capricci.
 
 Così è stato, prima per il divorzio e poi per l’aborto. Chi vuol saperlo sa che in certi casi si abortiscono bambini vivi che non vogliono saperne di morire. Sopravvivono e da grandi raccontano la loro odissea. In un’epoca nella quale si fa strage di bambini nel grembo di colei che in passato, fu fulgido simbolo dell’amore, e nei secoli fonte inesauribile di ispirazione per cantori e poeti, può essere contrassegnata col marchio di civiltà, o al contrario e più appropriatamente, con quello  della barbarie più ottusa e crudele?
 
E che dire dei figli in tenera età che rimangono gravemente feriti nel corpo e nell’anima, a causa del divorzio voluto da uno dei due genitori, magari infatuato da progressismo acuto? E’ segno di maturazione civile, questo, oppure di becera e cieca disumanità? Ignoro il contenuto della legge licenziata dal Senato sul biotestamento, e però mi pongo qualche domanda. A che età si può fare testamento; Quali debbono essere le condizioni di salute del testante; Quale la condizione mentale; Quale la situazione di famiglia: Quale la situazione economica. Queste ed altre domande bisogna porsi sui nefasti effetti che possono essere insiti in questo diabolico testamento.
 
Caduta la difesa della vita naturale, l’assalto alla medesima scalerà gradino per gradino, fino ad arrivare all’eutanasia. Dall’ eutanasia all’omicidio, col fine di predare gli organi, il passo è breve.
 
Allarmista io? No! Attento osservatore della malvagità umana che supera ogni limite.
 
P.S. Dimenticavo di precisare che ho parlato all’ uomo laico-progressista, fanaticamente emancipatosi dalla tutela di un fantomatico (per lui) Dio, in nome del quale i credenti ci comportiamo da sciocchi! Già!

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