Conte, Di Maio, Salvini, la triade del nuovo governo


Salvino Cavallaro – A vederli seduti accanto sulle poltrone del Parlamento, sembra quasi che nella postazione centrale non ci sia il Premier del nuovo governo italiano, ma l’esecutore di ciò che decidono i suoi due “angeli custodi”. Soltanto un’impressione o realtà? La risposta ci sarà data dai fatti che il tempo stesso ci darà. Votata la fiducia al Senato, adesso è la volta della Camera che darà il responso finale di maggioranza. Ascoltando i programmi letti dal Prof. Conte che anticipa ciò che sarà nell’immediato il lavoro del nuovo governo, si ha la sensazione che ci sia un’impronta di eterna campagna elettorale. E’ il governo del cambiamento formato da facce nuove, apparentemente sicure e anche emozionate, che sbalordiscono persino i vecchi parlamentari. Le pacche sulle spalle di Matteo Salvini al prof. Giuseppe Conte, stanno a significare l’incoraggiamento a un presidente neofita, che la politica fino ad oggi l’ha solo commentata di riflesso. Luigi Di Maio, seduto alla destra del “padre di facciata”, appare misurato nei movimenti, controllato come se avesse studiato tutto precedentemente per alimentare soltanto gli sguardi d’intesa. E mentre la Casellati gli dà la parola, il nuovo premier si alza in piedi per cominciare il suo discorso che promette umiltà, determinazione, passione e abnegazione. Pesante è la responsabilità, questo è inevitabile, tuttavia precisa che mai nessuno ha parlato di uscire dall’euro e dall’Europa: non è mai stato scritto nel programma. E poi giù con la riforma della prescrizione, con la riforma del sistema dell’accoglienza, con il reddito di cittadinanza e il rafforzamento dei centri d’impiego, la legittima difesa e l’intervento per neutralizzare il business dell’immigrazione. Ma anche sulle pensioni e sulla flat tax si pronuncia il nuovo premier,come misure che rappresentano l’importante obiettivo che deve raggiungere il nuovo governo del cambiamento. Poi, a chi li taccia per populisti, il premier Giuseppe Conte dà una stoccata secca: “Se populista vuole dire ascoltare i bisogni della gente, ebbene, siamo populisti. Una cosa è certa, non saremo mai razzisti” e cita il bracciante ucciso in Calabria. Ma il Premier nel suo discorso in Senato, ha anche detto che il suo governo vuole continuare i buoni rapporti internazionali con gli Stati Uniti, aprendo più direttamente il dialogo con la Russia. “Sarò garante del contratto, come avvocato che tutelerà gli interessi del popolo italiano” dice ancora l’Avv. Giuseppe Conte. Dunque, non ci resta che aspettare l’operato di questo nuovo governo che si presenta con grande voglia di cambiamento. C’è chi ci crede, chi è scettico e chi per partito preso è disfattista fin dall’inizio. Ma i fatti sono quelli che contano, che parlano chiaro e vanno oltre ogni tono populista e demagogico. L’Italia ha bisogno di verità, non di menzogne.

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