APPELLO DI ITALIA NOSTRA PER LA RIAPERTURA DELLA CHIESA DEL SS. SALVATORE


La sezione milazzese di Italia Nostra sollecita la restituzione alla pubblica fruizione della Chiesa del SS. Salvatore alla Badia, seguendo la tradizione che, da qualche anno a questa parte, nel giorno del Solstizio d’estate, la vede impegnata a promuovere la riapertura di un bene culturale trascurato: dal Mosaico Ellenistico nel Monastero di S. Francesco di Paola nel 2014, alla Porta dell’Isola nella Città Fortificata nel 2016, ai Giardini di Villa Vaccarino nel 2017.

Visitare oggi virtualmente la Chiesa del SS.Salvatore, ripercorrerne la storia, apprezzarne il ricco corredo artistico è servito a esprimere attenzione e interesse alla bellezza e al patrimonio culturale condiviso, considerando quell’edificio in modo unitario con i numerosi manufatti storici del Borgo collinare – dalle chiese della Madonna della Catena e dei Cappuccini, al Palazzo del Governatore, all’ala occidentale del Quartiere spagnolo – chiusi, abbandonati, fatiscenti, destinati quindi alla distruzione naturale.

Diceva Umberto Zanotti Bianco, già nel 1957, che ” …lungo è l’elenco delle opere d’arte lasciate perire per mancanza di tempestivi provvedimenti e tanti sono gli ambienti monumentali trasformati in polvere”.              Si aspetta forse che gli eventi atmosferici provvedano a trasformare quello che ancor oggi è un magnifico fabbricato in un cadente rudere da abbattere, liberandosi così definitivamente del fastidioso problema del suo recupero ?

La settecentesca Chiesa del SS. Salvatore, di cui rivendica la proprietà il Fondo per gli Edifici di Culto del Ministero degli Interni, situata nel cuore dell’antico Borgo, pregevole per rilevanza storica e artistica, caratterizzata da un bel prospetto settecentesco e da eleganti decorazioni interne, oggetto nei primi anni duemila di un intervento manutentivo della copertura a spese del Comune, è chiusa, sottratta alla pubblica fruizione, abbandonata all’inevitabile degrado causato da crolli, furti e incuria, privata delle opere che la adornavano, destinata ad entrare nell’elenco di cui parlava il fondatore di Italia Nostra.

Chiediamo che il Fondo per gli Edifici di Culto del Ministero degli Interni si adoperi in modo urgente e fattivo per realizzare interventi tali da consentire il completo recupero e la riapertura dello storico edificio che le Istituzioni della Repubblica hanno il dovere di tutelare.

Invitiamo lo stesso FEC, la Curia Arcivescovile, la Soprintendenza ai BB.CC.AA e il Comune di Milazzo a coordinarsi in questa direzione per giungere a riconsegnare questo edificio al culto o, comunque, alla fruizione pubblica, alla Città ed ai visitatori.

Infine, ritenendo non più tollerabile l’inerzia e il disinteresse per un bene culturale così rilevante, rivolgiamo ai cittadini un appello per richiamare alle sue responsabilità chi ha la possibilità e il dovere di intervenire.

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