La Guardia di Finanza di Siracusa, su delega della Procura della Repubblica, ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo sui beni e sui conti di una società, operante nel settore dell’impiantistica elettro-strumentale già commissionaria di una nota azienda operante nel settore petrolchimico dell’area industriale di Siracusa. L’attività, che trae origine dal controllo automatizzato della dichiarazione dei redditi effettuato dall’Agenzia delle Entrate di Siracusa, ha evidenziato delle irregolarità consistenti nell’omesso versamento di ritenute operate, per l’anno di imposta 2013, per un importo di oltre 260.000 euro. La Procura della Repubblica Aretusea, avuta la cognizione del fatto reato, delegava la Compagnia di Siracusa ad eseguire specifiche attività finalizzate al riscontro di eventuali ed ulteriori violazioni di rilevanza penale ed alla proposta per l’adozione di misure cautelari reali. L’attività delegata alla Guardia di Finanza, a seguito di un’approfondita analisi documentale in riscontro alle risultanze delle Banche dati in uso al Corpo, permetteva di segnalare alla Autorità Giudiziaria il rappresentante legale, CRISTALDI Giuseppe, amministratore di diritto, nonché BANDIERA Pasqualino e TOSCANO Maddalena, per l’omesso versamento delle ritenute operate e non versate. Inoltre, la capillare analisi della documentazione acquisita nel corso delle indagini permetteva di constatare ad opera dei suddetti nonché di JANSITI Enrico e di MAROTTA Marcellino, rispettivamente amministratore di diritto e amministratore di fatto di altro soggetto giuridico, lo svuotamento, di fatto, della società investigata avvenuto mediante atti fraudolenti al fine di sottrarre la medesima al pagamento di oltre 3 milioni di euro per omesso versamento di tributi diversi, tra i quali IVA, IRES e IRAP, rendendo così assolutamente inefficace la procedura di riscossione coattiva. Sulla base delle modifiche introdotte dal D. Lgs. 158/2015 che ha innalzato la soglia di punibilità dell’art.10 bis del D. Lgs. 74 /2000, il G.I.P. di Siracusa, su proposta dell’A.G. inquirente, ha emesso il provvedimento di sequestro preventivo, per un valore complessivo di oltre 3.300.000 euro, che è stato eseguito sui beni e sui conti degli indagati. L’attività della Guardia di Finanza si consolida pertanto a tutela della sana imprenditoria al fine di prevenire e reprimere ogni condotta illecita che possa danneggiare il sistema economico e l’affermazione del principio di equità fiscale.
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