Il Consiglio comunale di Milazzo discute sulla gestione del dissesto di competenza dell’Osl


Seduta straordinaria del consiglio comunale sull’attuale “Situazione dissesto finanziario–massa attiva e passiva–liquidazione creditori”. Ne ha parlato in apertura di intervento motivando la richiesta di sessione straordinaria il consigliere Francesco Alesci chiedendosi alla fine dove l’attuale Organo Straordinario di Liquidazione andrà a reperire i soldi per liquidare i creditori. Nel riscontrare il dato che la massa passiva era stata quantificata in 49 milioni dal primo OSL, entro i termini di legge, ottenendo un finanziamento che aveva permesso di liquidare parte dei creditori, il consigliere Giuseppe Midili si è soffermato sul secondo dissesto (datato 8.11.2016) che aveva riscontrato una situazione debitoria certificata per 41 milioni di euro. Ciò posto, Midili si è chiesto come mai non sia stato possibile quantificare la massa passiva in due anni e mezzo, per cui ha proposto di allertare il Ministero competente per chiedere un urgente incontro in modo da vedere come potere uscire dalla critica situazione.

Dopo altri interventi di Paola Abbagnato, Antonio Foti e Gaetano Nanì, importante si è rivelata l’analisi fatta dalla segretaria Maria Evelina Riva, che ha permesso alla fine di avere il quadro finanziario della situazione in gestione dall’Osl.

La stessa si è soffermata sulla richiesta di Foti, riguardante il ricorso alla proceduta semplificata, che ha ritenuto strumento utilissimo per definire la chiusura della massa debitoria. Un’opzione privilegiata che il Comune è chiamato a valutare che è legata al volume della massa passiva ed alla capacità finanziaria di sopportare un debito che andrà spalmato in venti anni per una quota relativa all’entità del debito.

Fatto cenno alla prima richiesta formulata dal precedente Osl, la segretaria Riva ha precisato che allora si era in assenza di un bilancio stabilmente riequilibrato. Quindi, ha fatto il punto della situazione attuale, come da riscontro che c’è stato con l’Osl, e sull’evolversi della situazione con istanze presentate in numero di 743 per un valore economico di € 29.431.000; ma le istanze –ha aggiunto- vanno esaminate per decidere quelle che sono ammissibili, dopo espletata la fase istruttoria. Allo stato la Commissione ha quantificato in 488 le istanze in fase istruttoria, mentre altre richiedono approfondimenti. Però, oltre questo volume, ci sono poi ulteriori debiti ammontanti ad € 25.350.000, come comunicato dall’ufficio contenzioso, ma si tratta di un volume soggetto a confronto con le istanze di ammissione al credito. Riguardo all’acquisizione delle entrate (massa attiva), l’Osl ha fatto un censimento dei depositi per espropri e ha formulato richiesta alla ragioneria generale dello Stato per la quantificazione, per cui si è in corso di verifica.

La segretaria ha poi comunicato che è stato avviato anche, in collaborazione con l’ufficio tecnico, il riscontro, che collima, con la Cassa Depositi e Prestiti per economie sui mutui. Altra attività fatta è quella relativa al recupero delle entrate relative all’emissione dei ruoli, riferiti a tutte le entrate di competenza dell’Osl e che vanno fino al 31.12.2014. In fase di riallineamento con l’emissione di tutti i ruoli di competenza dell’Osl, la verifica presso l’agenzia delle entrate ha determinato un importo complessivo di ruoli giacenti per circa 18 milioni di euro. Di questi però una parte, pari a circa 10 milioni, si riferisce a somme stralciate rientranti nella rottamazione.

L’Osl –ha proseguito Riva- ha fatto una stima in base alla percentuale di recupero ruoli, come da statistica nazionale, che si attesta su una percentuale di perdita che va dal 94 al 97% del ruolo.; per cui la somma da recuperare andrebbe dal 3 al 7%, ed oscillante quindi da 231.000 a 472.000 euro. Oltre i 18 milioni, ruoli emessi fino ad ottobre 2018 ed approvati dalla Commissione ammontano ad euro 1.100.000, e nel periodo successivo euro 380.000.

E’ questa l’analisi sommaria, con riguardo all’opportunità di percorrere la strada della semplificata, che garantirebbe l’Ente, perché si chiuderebbe in via transattiva, mettendo il Comune al sicuro che non ci sarebbe un ritorno del debito. Su questa strada che si tenta di realizzare e facendo quindi una proiezione di massima, approvati i bilanci, e quindi con uno scenario più definito, la semplificata al 60% comporterebbe l’attivazione di un mutuo per i prossimi 20 anni con una rata annuale che va da 1.500.000 a 1.800.000. per pervenire alla chiusura del debito.

Se si definisce l’operazione entro questo semestre –ha concluso la segretaria- nel secondo semestre sarebbe possibile perfezionare il mutuo e l’Osl potrebbe attivare le modalità di pagamento entro l’inizio del 2020.

 

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