Fisco, Risparmiometro al via: primi controlli sui conti correnti


Fonte: qui Finanza

Controlli selettivi sui conti correnti: il fisco scommette su un’analisi preventiva sempre più mirata. Ma non mancano le polemiche, Meloni attacca: “E’ dittatura fiscale”

Si chiama risparmiometro la nuova arma nella lotta all’evasione,pensata per dare il colpo di grazia ai furbetti del fisco.

Molti lo hanno già ribattezzato “grande fratello fiscale”, una sorta di nuovasuperanagrafe dei conti correnti,  cui potranno accedere anche le Fiamme Gialle – che di fatto consentirà all’Agenzia delle Entrate di monitorare i conti correnti di tutti gli italiani, nessuno escluso. Dopo un primo periodo sperimentale, tutto è pronto.  Nel mirino, non solo partite Iva e delle aziende, ma anche persone fisiche.  

Di fatto, un sistema attraverso il quale l’Agenzia delle Entrate verificherà se – a suo avviso – entrate e uscite del bilancio familiare sono coerenti. Il Risparmiometro – o se preferite lo strumento con cui ci faranno letteralmente i conti in tasca alla ricerca di evasioni, anche di piccola entità –  è un software che ha la capacità di scandagliare i conti in banca e che potrà essere usato dalla Guardia di Finanza per fare le sue verifiche. Se, a giudizio del fisco e dei suoi agenti, i conti non torneranno, i cittadini saranno chiamati a pagare.  

COME FUNZIONA –  In concreto, questo il meccanismo: un apposito software verificherà se il contribuente ha speso più di quanto ha incassato. In caso di scostamento del 20% da un anno all’altro – oltre una certa soglia di spesa – parte la verifica per capire se i soldi guadagnati sono frutto di attività che in nero, o comunque non dichiarate all’erario. Il secondo passo prevede la contestazione e, ultimo step, qualora le risposte non fossero convincenti, si potrà arrivare alla sanzione.  

Il Fisco, insomma, prova a scommettere su un’analisi preventiva sempre più mirata e selettiva. Ma non mancano le polemiche.  Attacca Giorgia Meloni: “Fate attenzione a come spendete i vostri (!?) soldi! Se le entrate e le uscite del conto corrente non sono coerenti con gli standard dello Stato, attraverso un sofisticato sistema l’Agenzia delle Entrate e la GdF potrebbero convocarvi e chiedervi conto di tutte le spese fatte. La dittatura fiscale è ormai al suo culmine”, ha commentato.

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