RIPUBBLICHIAMO STRALCI DI UN ARTICOLO SULLA SCUOLA DEGLI ANNI ‘ 80 , ANCORA ATTUALE, CHE RIGUARDA GLI ABBANDONI E LE DISPERSIONI SCOLASTICHE SOPRATTUTTO IN SICILIA E IN SARDEGNA


La Sicilia e la Sardegna sono le due Regioni italiane in cui nelle scuole elementari e medie si boccia e si ripete di più (ora non si può più bocciare , ma sono aumentati a dismisura i casi di dislessia ignorate o non riconosciute in tempo dagli insegnanti che le dovrebbero segnalare). Palermo, Sassari e Cagliari sono le città maggiormente colpite da una situazione di drammatica emergenza nell ‘ Italia degli squilibri: L ‘ ABBANDONO DELLA SCUOLA .

Gli esperti chiamano “ dispersione scolastica” i fenomeni detti . “ Ora esiste un piano “ – ha annunciato ieri il ministro della Pi – Giovanni Galloni. Un progetto per arginare questo mare di risorse che abbandona le aule per andare a fare lavoro nero e abusivo o per accrescere LA DEVIANZA MINORILE.

In pratica si tratta di costituire degli osservatori permanenti ed eleborare le linee d ‘ intervento, coivolgendo docenti e presidi con un coordinamento provinciale incaricato di seguire nuovi modelli didattici .

Sarà necessario aggiornare i docenti attraverso istituti di ricerca e istituendo seminari nazionali per i capi d ‘ istituto. Altra novità è la proposta di prolungare il tempo scolastico fino a 6 ore settimanali. Il ministero prevede nuove organizzazioni didattiche per favorire i “ragazzi difficili“ con nuove linee di comunicazione .

Il Mezzogiorno presenta una situazione grave e allucinante . E il mancato rilancio del Sud e delle isole è attribuibile proprio all ‘ evasione scolastica.

NOTA

In atto (siamo nel 2019), la Sicilia in particolare è stata considerata dall’Unione Europea la Regione col più alto tasso d’abbandoni, che oscillano tra il 25% e il 30%. Tali abbandoni si manifestano con e per problemi gravi di dislessia e coinvolgono famiglie con seri disagi sociali ed economici. La Sicilia è una Regione a Statuto speciale e poco o nulla sta facendo autonomamente per il recupero di questi soggetti, tant’è che i reparti di salute mentale per l’infanzia, per diagnosticare il disurbo, da non sottovalutare, fissano le visite a oltre 1 anno dalla richiesta proprio perchè sono oberati di prenotazioni. Del caso dovrebbe interessarsi anche e soprattutto il Ministero della Pi e quello della salute, che è anche siciliana, ma sin qui, da quel che se ne sa non si è ancora mosso nessuno. Le città più colpite sono tutte siciliane. L’articolo sopra pubblicato che riguardava gli anni fino all’ ’85 ’86 è perfettamente attuale e ciò vuol dire che i progetti sinora fatti da allora in poi non hanno dato esiti perchè evidentemente i docenti non sono stati formati adeguatamente (non fanno mai corsi di aggiornamento) e i Presidi non sono riusciti, o non hanno voluto, ad arginare una piaga che è reale e cancerogena ed è indice di sottosviluppo. Sarebbe ora che si dedicasse più spazio e attenzione al problema perchè non riguarda solo l’Europa ma siamo diventati nel tempo lo zimbello del mondo civilizzato. Il ministro della Pi deve dare una brusca virata all’emergenza scuola e varare il tempo pieno con insegnanti all’uopo specializzati che affrontino veramente e concretamente il problema.

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