IN ITALIA NON NASCONO PIU’ FIGLI: DAL 2014 AL 2018 LE PERDITE CORRISPONDONO A – 677 MILA NASCITE, UNA CITTA’ COME PALERMO. POLITICA PER LE FAMIGLIE? LO STATO SU QUESTO FRONTE E’ COMPLETAMENTE ASSENTE


Ci siamo, l’Istat certifica che siamo in pieno declino demografico, da 90 anni in qua, in parte compensato dagli stranieri in aumento che arrivano e si iscrivono all’anagrafe.

Le politiche dei governi che si sono succeduti nel tempo non hanno preso in esame questo elemento che, analizzato nel 2018, rispetto al 2017, è risultato con una diminuzione di oltre 18 mila unità, – 4%. Le nascite sono state solo 439.749.Un minimo storico incolmabile dall’Unità d’Italia. Il continuo arrivo degli stranieri ci ha dato una mano, rallentando il fenomeno con nuovi cittadini per oltre 638.000, altrimenti il calo degli taliani sarebbe stato più consistente, intorno al milione. Alla fine del 2018 risultavano residenti in Italia 5.255.503 stranieri e rispetto al 2017 il loro aumento è stato di 111.000, + 2,2%, che ci porta all’ 8,7% del totale della popolazione italiana.

Ecco a quanto ammonta il numero degli abitanti italiani aggiornato a Giugno 2019: 59,221,210.

  • L’attuale popolazione italiana dunque è di 59,221,210 abitanti, ultime stime delle Nazioni Unite.

  • Siamo lo 0.78% della popolazione mondiale totale.
  • L’Italia è al 23° posto nella lista dei paesi più popolati.
  • La densità di popolazione in Italia è 202 persone per Km2.
  • La superficie totale dell’Italia è di 294,140 Km2.
  • Il 71.8 % della popolazione italiana è urbana (42,587,390 persone nel 2019).
  • L’età media in Italia è di 46 anni.

 

Previsioni

Quanti abitanti avrà l’Italia in futuro?

Secondo le stime dei dati forniti sempre dalle Nazioni Unite ed elaborati da Worldofmeters:

  • nel 2040 gli abitanti dell’ Italia toccheranno quota 56,872,174 ossia ci sarà una diminuzione di ben 2 milioni e mezzo di abitanti in meno rispetto al 2019
  • nel 2050 la popolazione italiana diminuirà ulteriormente raggiungendo la cifra di 55,093,194 abitanti (quasi 5 milioni in meno rispetto al 2019).

perché?

Il tasso di crescita della popolazione italiana è destinato a calare nel medio termine (tra il 2030 e il 2035), nonostante l’arrivo dei migranti. Come già successo nella maggioranza dei paesi industrializzati, anche in Italia l’aumento dell’età media della popolazione si accompagnerà ad una diminuzione delle nascite.

La curva di crescita della popolazione italiana infatti è sostanzialmente piatta.

Il problema della decrescita della popolazione in Italia, anche se negli altri Paesi le cose non vanno molto meglio, è dovuto ad una scarsa o nulla politica di sostegno per le famiglie, visto che qui da noi ogni donna in media partorisce l’1,34% dei bambini, ultimi in Europa. Se non si inverte questa tendenza gli anziani aumenteranno sempre più e il Welfare non esisterà più. Non si potranno neppure pagare le pensioni e ci saranno notevoli difficoltà anche per quelli che lavorano. Non basta assolutamente avere istituito, qualche anno fa, il bonus bebè (mille euro) perchè i figli costano molto sia da piccoli ma anche da adulti. Occorrerebbero asili nido gratuiti, aiuti per i pannolini e le diete particolari; questo anche perchè ormai la donna lavora più dell’uomo (siamo circa al 50%) ed è inserita in ogni settore, persino tra i militari di tutte le specialità, ricoprendo alti gradi e ruoli di grande responsabilità.

I nonni lavorano anche fino a tarda età e non possono fare i nonni, accudendo i bambini, e quei pochi che ancora resistono non vengono aiutati da nessun ente. Lo Stato è completamente assente. Una volta c’erano le casalinghe che si dedicavano ai figli e al marito ma c’è stato un tempo in cui venivano persino deleggiate perchè non “producevano”: ora siamo alla nemesi, sembra una vendetta naturale che si sta ripercuotendo gravemente sulla società intera. Con questo non vogliamo dire che la donna non debba lavorare, ne ha tutto il diritto, anche perchè prima e oggi il monoreddito non pagava e non paga e chi non aveva altre fonti di guadagno non riusciva a dare un futuro ai figli e aveva grandi difficoltà economiche. E’ lo Stato che da anni non ha dato le giuste risposte ad esigenze sociali come queste, ognuno doveva arrangiarsi come poteva e di fronte a queste enormi difficoltà le donne e le coppie hanno scelto di non fare figli. Poi c’è il problema degli aborti, della pillola anticoncezionale del giorno dopo, delle separazioni che si concludono con l’abbandono dei minori da parte del padre o della madre e così via… Ho semplificato per brevita’. Ma cosa si dovrebbe fare? Innanzitutto fondare asili nido pubblici conformi alle esigenze della donna che lavora la quale, se deve ricorrervi, non deve spendere mezzo stipendio e più. Poi c’è il mantenimento, il vestiario, la scuola e tutto il resto. I figli, come detto, costano molto, a parte le responsabilità di educarli in una società in cui niente viene dato più per scontato perchè ormai c’è un degrado morale e sociale da far spavento.

I  problemi più importanti, e non tutti, sono stati messi a nudo e le coppie oggigiorno preferiscono allevare cani e gatti (ce n’è dappertutto) piuttosto che fare figli, anche perchè il problema e l’istinto della maternità ormai è a quanto pare poco avvertito e molti (di quei pochi) fanno figli a tarda età (30 o 40 anni). Non considerando la crescita dei singol maschi e femmine e dei “diversi” di vario genere che costellano il panorama del pianeta intero. Una situazione che pare destinata all’estinzione della specie umana.

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