TEMPI LIQUIDI, I NOSTRI!


Antonio Dovico – Si sciolgono i ghiacciai millenari, si sgretolano le montagne, si sgretola la morale. Rassegniamoci per i fenomeni naturali, siamo incolpevoli e possiamo solo allarmarci, senza potere fare nulla. Allarmiamoci però per la morale. Se si scioglie la morale, si sciolgono le famiglie, si scioglie la società, si scioglie la Chiesa. Quest’ultima proposizione sollecita una domanda. C’è  una responsabilità prioritaria tra Chiesa e individuo, per il liquefarsi della suddetta? A mio parere c’è, ed è proprio della Chiesa. Non per questo, però, va condannata senza appello.
 L’ Istituzione è divina, ed assolve (ha assolto?) divinamente il suo compito, molto più di quanto ha mancato di farlo. Ma sin dalla sua costituzione reca in sé un tarlo  ineliminabile. Si chiama u o m o! Uomo con tutte le sue debolezze, fosse pure ardente discepolo del fondatore, Gesù Nazareno. Egli scelse  il pescatore Simone, ribattezzato Pietro, in quanto pietra di fondamento del suo Edificio universale. Conosceva la sua debolezza e gli predisse che al canto del gallo lo avrebbe rinnegato tre volte. Così, avvenne, e questo dovrebbe bastare per comprendere i tradimenti in massa dei giuda attuali.
La civiltà europea dovrebbe avere un forte debito di riconoscenza verso la Chiesa, per avere raggiunto grandi traguardi nell’architettura, nella scultura, nella pittura, nella letteratura. Nel progresso in generale, in poche parole. Faro che illuminava l’Europa è stata l’Italia, sede del papato nella Roma “caput mundi”. Ci sono stati papi corrotti? Se la storia è vera, è vero anche questo. L’ esemplare più citato è Papa Borgia; però, per quanto ne so io,  quando pronunciava dogmi ex cathedra, era ispirato dallo Spirito Santo, e la sua parola era legge. Non sono legge, ma possono essere addirittura eresie, quando un papa pronuncia discorsi che non hanno il supporto dei Vangeli e della Sacra Scrittura in genere. In questi casi il papa asseconda il suo sentimento politico personale, e manifestando simpatia per un partito o per  un altro, crea immancabilmente partigiani dell’una o dell’altra parte. Questa si chiama “divisione”, uguale scioglimento dell’unità familiare e sociale, con susseguente sobillazione alla rivolta. E chi ferma poi la spada? Sacerdoti, voi avete giurato sul Vangelo di Cristo, e sulla Scrittura dei santi ed eroici apostoli; per fare qualche nome, Paolo di Tarso e Pietro il pescatore, che hanno abbracciato la Croce. Controllatevi l’un l’altro, e riprendete chi predica un altro Vangelo. Lasciatevi illuminare dalla lettera di San Paolo ai Galati [6 -10].

Articoli simili