Giovedì e Venerdì, ultimi appuntamenti col Giardino Letterario a Villa Vaccarino


FOTO: OSSO MASTROSSO E CARCAGNOSSO, I FONDATORI, SECONDO LA LEGGENDA, DI COSA NOSTRA, ‘NDRANGHETA E CAMORRA.

Ultimi due appuntamenti per il Giardino letterario di Villa Vaccarino, programma promosso dall’assessorato alla cultura della città di Milazzo guidato da Salvo Presti.

Giovedì 8 agosto alle ore 19.30 incontro con Chiara Francini, volto noto della tv e del cinema, autrice di “Un Anno Felice” che torna alla scrittura con un nuovo romanzo in cui affronta il tema del “vero Amore” e delle. difficoltà di distinguerne i segni, sulla confusione spesso generata dai fantasmi dell’amore o dalla proiezione dei propri sogni.

Il libro è ambientato a Firenze, città natale dell’autrice.

Venerdì 9 agosto alle ore 19,30 l’assessore alla cultura Salvo Presti presenterà il nuovo lavoro di Sebastiano Arcoraci, “Mafia Light. Storia di malacarne”
È la storia di Nino Cusumano, giovane di belle speranze che come molti suoi coetanei decide di lasciare la Sicilia e partire verso il Nord del Bel Paese in cerca di riscatto sociale

Il protagonista lascerà̀ la sua amata-odiata Isola, infettata da quella che lui chiama ‘Mafia Light’, poco visibile anche per il protagonista, immerso in quella cultura, che inizialmente la sottovaluta.

La storia di Nino si svolge nell’arco di vent’anni, tra il Nord e il Sud della Penisola, tra Padova, Bologna e Milazzo, mostrando un’Italia che sta cambiando nei costumi, nella cultura, nelle relazioni sociali, e nella quale una intera generazione si è formata, in mezzo ad alti ideali, lotte di popolo, sindacati, e forme di violenza più o meno evidenti.

Nino però, sarà messo a dura prova rischiando addirittura la vita dei suoi familiari e la propria, e scoprendo sulla propria pelle che la mafia non è mai stata ‘Light’.

L’autore, Sebastiano Arcoraci, è nato in Sicilia, si è laureato in Giurisprudenza a Bologna e attualmente vive a Padova. Già assessore alla Pubblica Istruzione e Sport alla Provincia di Padova dal 1999 al 2004, attualmente si occupa di Servizi per l’impiego per Veneto Lavoro. Ha pubblicato “Cronaca di un funerale in Sicilia” e “Testimone a latere”,

 

Nota del direttore: gradirei conoscere l’autore del libro di mafia Arcoraci, per aggiungere alle sue conoscenze (semmai ne avesse bisogno) sul fenomeno mafioso la certezza che cosa nostra siciliana in Italia ha partecipato con Garibaldi a determinare l’Unità del Paese insieme alla camorra napoletana, e alla liberazione della nostra isola dai tedeschi con lo sbarco degli americani in Sicilia del ’43  (in accordo con le forze armate Usa e le autorità siciliane d’allora), che la stessa organizzazione criminale collabora con i servizi segreti del Paese da sempre (che sono il secondo Stato, le mafie sono il terzo). E che queste organizzazioni sono costituite da gente, da sempre “malacarne”, che fanno i lavori sporchi negli Stati in cui operano nel mondo a loro richiesta. Sono un esperto di questi problemi, che ho approfondito nella mia ultracinquantennale attività di scrittore e giornalista e anche di direttore; al tempo in cui insegnavo alla media Garibaldi di questa città negli anni ’90 ho scritto con gli alunni della scuole (due terze medie) un libro di circa 150 pagine che ha fatto storia locale ed è stato molto apprezzato dalla società civile. La mafia  esiste da secoli e si va sempre più radicando, e perfezionando la sua attività, in tutti i territori d’Italia, d’Europa e del mondo e nessuno è mai stato in grado o potuto in alcun modo sconfiggerla perchè “utile” e perchè produce lavoro, che lo Stato purtroppo non garantisce, anche se sporco, e dunque reddito che l’Europa ha persino detto sia utile a rimpinguare il pil. I “fatturati” della sola ‘ndrangheta calabrese, la più efferata, equivalgono a un bilancio dello Stato. Viene combattuta sì ma con risultati assolutamente negativi, visto che quando arrestano un capo ve ne sono pronti altri due a prendere il suo posto. E ciò succede anche con piccoli boss e gregari. Non mi dilungo, sulla mafia sono stati scritti quintali di libri ma la conoscenza del fenomeno, dall’alto della mia esperienza, non ha contribuito affatto a scalfirla se corrompe persino giudici e magistrati con  l’arma della minaccia e dell’attentato. Controlla e collabora da sempre persino con  la massoneria (ancora un altro Stato) con la quale si connubia. Falcone e Borsellino sono eroi, ma sono stati uccisi proprio perchè non dovevano rappresentare un esempio contro la criminalità organizzata di sempre e anche perchè dava fastidio alle organizzazioni con le sue proposte contro il fenomeno. L’Italia è un bellissimo Paese ma con “Osso, Mastrosso e Carcagnosso” ha fondato secoli addietro mafia siciliana, ‘ndrangheta calabrese e camorra napoletana (e ciò sarebbe avvenuto negli anni che vanno dal 1400 circa d.C.). Cordiali saluti. prof. Giuseppe Stella (Direttore di siciliapress.it).

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