La revisione dello strumento militare del 23 novembre 2018 (Atti della Camera)


La legge n. 244 del 2012, nota anche come legge “Di Paola” sulla revisione in senso riduttivo dello strumento militare, ha inciso profondamente sul funzionamento e sulla organizzazione delle nostre Forze armate con l’obiettivo di realizzare uno strumento militare di dimensioni più contenute, ma più sinergico ed efficiente nell’operatività e pienamente integrato e integrabile nel contesto dell’Unione europea e della NATO. In sostanza, uno strumento più piccolo, ma capace di esprimere un’operatività più qualificata rispetto al passato, sostenuto da risorse per l’operatività, per il mantenimento, l’addestramento e la preparazione del personale, che li deve gestire. Il Governo, attraverso una serie di documenti trasmessi al Parlamento, fornisce dati sulle consistenze attuali delle dotazioni organiche delle singole forze armate sottolineando l’andamento del processo di revisione in relazione agli obiettivi previsti dalla legge “Di Paola”. Dati aggiornati sono, in particolare, contenuti nel Documento Programmatico pluriennale della Difesa che il Ministero della Difesa presenta annualmente al parlamento entro il mese di aprile. Ulteriori elementi sono contenuti nella relazione della Corte dei Conti sul rendiconto generale dello stato anch’essa annualmente presentata alle Camere. La legge n. 244 del 2012 sulla revisione dello strumento militare La legge n. 244 del 2012, approvata sul finire della sedicesima legislatura, ha inciso profondamente sul funzionamento e sulla organizzazione delle nostre Forze armate con l’obiettivo di realizzare uno strumento militare di dimensioni più contenute, ma più sinergico ed efficiente nell’operatività e pienamente integrato e integrabile nel contesto dell’Unione europea e della NATO. In sostanza, uno strumento più piccolo, ma capace di esprimere un’operatività più qualificata rispetto al passato, sostenuto da risorse per l’operatività, per il mantenimento, l’addestramento e la preparazione del personale, che li deve gestire. In sintesi, la legge in esame ha conferito al Governo un’ ampia delega riguardante i seguenti settori di intervento, oggetto di revisione in termini riduttivi: l’assetto strutturale e organizzativo del Ministero della difesa (articolo 1); le dotazioni organiche complessive del personale militare dell’Esercito italiano, della Marina militare, escluso il Corpo delle capitanerie di porto, e dell’Aeronautica militare (articolo 2); le dotazioni organiche complessive del personale civile del Ministero della difesa(articolo 3). In termini concreti tali interventi sono stati strutturati in maniera tale da conseguire, secondo una tempistica delineata nella stessa legge delega, i seguenti effetti: 1. una contrazione complessiva del 30% delle strutture operative, logistiche, formative, territoriali e periferiche della difesa, anche attraverso la loro soppressione e il loro accorpamento, con la finalità non solo di ottimizzare l’impiego delle risorse umane e strumentali disponibili, ma anche di contenere il numero delle infrastrutture in uso al Ministero della difesa. Tale obiettivo dovrà essere conseguito entro sei anni dalla data di entrata in vigore (26 febbraio 2014) del decreto legislativo attuativo della delega relativa alla revisione in senso riduttivo dell’assetto strutturale e organizzativo del Ministero della difesa. 2. una riduzione generale a 150.000 unità di personale militare delle tre Forze armate (Esercito, Marina militare ed Aeronautica militare) dalle attuali 190.000 unità, da attuare entro l’anno 2024; 3. una riduzione delle dotazioni organiche del personale civile della difesa dalle attuali 30.000 unità a 20.000 unità, da conseguire sempre entro l’anno 2024; 4. il riequilibrio generale del Bilancio della “Funzione difesa”, ripartendolo orientativamente in 50% per il settore del personale, 25% per l’esercizio e 25% per l’investimento. In relazione all’attuazione del processo di revisione in senso riduttivo dell’assetto strutturale e organizzativo del Ministero della difesa e della riduzione delle dotazioni organiche del personale militare e civile, la legge in esame ha previsto, poi, una un serie di misure di diretta applicazione intese a garantire: 1. la flessibilità di bilancio e il miglior utilizzo delle risorse finanziarie. 2. una maggiore condivisione delle responsabilità tra Governo e Parlamento in merito alle scelte concernenti l’adeguamento dei sistemi e delle dotazioni del personale militare. In attuazione della delega prevista dalla legge n. 244 del 2012 sulla revisione dello strumento militare – nota anche come “riforma Di Paola” il Governo ha adottato i decreti legislativi nn. 7 e 8 del 2014 concernenti, rispettivamente, disposizioni in materia di revisione in senso riduttivo dell’assetto strutturale e organizzativo delle Forze armate (decreto n. 7 del 2014) e disposizioni in materia di personale militare e civile del Ministero della difesa, nonché misure per la funzionalità della medesima amministrazione (decreto n. 8 del 2014). Sui relativi schemi di decreto A.G.n. 32 e A.G.n. 33) le competenti commissioni parlamentari avevano previamente espresso il prescritto parere parlamentare. Successivamente (febbraio 2016) il Governo ha trasmesso alle Camere lo schema di decreto legislativo n. 277 (ora decreto legislativo n.91 del 26 aprile 2016), recante disposizioni integrative e correttive ai decreti legislativi 28 gennaio 2014, n. 7 e n. 8. Su tale atto la Commissione difesa della Camera, nella seduta del 20 aprile 2016, ha espresso un parere favorevole con quattro condizioni e 10 osservazioni. Si segnala, altresì, che l’articolo 1, comma 5, della legge n. 244 del 2012 è stato novellato dall’articolo 7, comma 4-bis, del decreto legge n. 185 del 2015 al fine di contemplare, oltre alla possibilità per il Governo di adottare decreti correttivi o integrativi dei decreti legislativi attuativi della delega, anche la previsione in base alla quale una quota parte non superiore al 50% dei risparmi di spesa di parte corrente di natura permanente derivanti da tale revisione – di cui all’articolo 4, comma 1, lett. c) e d) – deve essere impiegata per adottare ulteriori disposizioni integrative entro il 1° luglio 2017, al fine di assicurare la sostanziale equiordinazione delle Forze armate e delle Forze di polizia. In attuazione di tale disposizione sono stati adottat i decreti legislativi nn. 94 e 95 del 2017. Da ultimo, il decreto-legge n. 113 del 2018 (c.d. “decreto sicurezza e immigrazione”) ha previsto una delega al Governo per l’adozione, entro il 30 settembre 2019, di decreti legislativi integrativi e correttivi in materia di riordino dei ruoli delle Forze armate e delle Forze di polizia, nei limiti delle risorse appostate su un Fondo appositamente istituito dall’articolo 35 del decreto-legge stesso, nel quale sono confluite le autorizzazioni di spesa già previste per il riordino dei ruoli e delle carriere del personale e delle Forze di polizia e delle Forze armate e non utilizzate (una prima attuazione è stata compiuta con i citati decreti legislativi n. 94 e n. 95 del 2017 e con il decreto legislativo n. 126 del 2018, correttivo del solo decreto legislativo di riordino delle Forze di polizia d.lgs. n. 95 del 2017). A queste risorse si aggiunge uno stanziamento pari a 5 milioni di euro annui a decorrere dal 2018 previsto dall’articolo 35 del medesimo decreto legge. Le risorse del Fondo istituito dall’articolo 35, come precisato nel secondo periodo della medesima disposizione, sono finalizzate all’adozione di provvedimenti normativi in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle forze di polizia delle forze armate, comprese le capitanerie di porto. il disegno di legge di bilancio 2019 dispone, a sua volta, un incremento di 70 milioni di euro, a decorrere dall’anno 2020, del medesimo Fondo.

 

Nota della Redazione: Le Polizie (5) in Italia sono 310 mila unità, uno dei Paesi con più forze dell’Ordine, ognuna dipendente da un proprio ministero. Costano allo Stato 20 miliardi all’anno. Le Forze armate (tutte, comprese Marina e Aeronautica), sono 190 mila e costano 12,26 miliardi all’anno (in tutto si spendono oltre 32 miliardi all’anno). L’idea è di ridurle del 30% per risparmiare circa 9 miliardi annoi. Ci documenteremo per sapere quante Forze dell’Ordine e Forze armate ha l’America e altri Stati campione e torneremo sull’argomento. L’Europa nel 2012 ci voleva sanzionare per l’eccesso di Forze dell’Ordine e dei corpi di Polizia vari ma non lo ha fatto chiedendo  di provvedere e riordinare il tutto. Le cose stanno andando avanti ma nessuno ti informa. L’articolo sopra è stato attinto dagli atti della Camera. Alle spese dei militari e delle cinque polizie si devono aggiungere poi le spese per armamenti, auto, addestramenti e tutto ciò che occorre per farli lavorare e per aggiornare con nuove armi l’esercito e le polizie che pare, hanno detto in Europa, siano troppe. Cifre queste che ancora non abbiamo ma che cercheremo e pubblicheremo in altri servizi.

 

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