FEDE RAGIONE EQUILIBRIO


Antonio Dovico – Il governo è nato, viva il governo!
Ma vivrà se si terrà conto dei tre elementi guida fondamentali, che non debbono mai mancare affinché  la persona, la famiglia, la Nazione, esistano nella concordia e nella prosperità. La parola “fede”, è un richiamo a Dio, il quale, per i sedicenti progressisti, è un fantasma creato da furfanti uomini di chiesa, per tenere buoni i popoli ignoranti. Essendo Dio invisibile, mettono in imbarazzo il credente, domandandogli se per caso l’abbiano mai visto, per poter credere. Domanda sciocca, buona per gli sciocchi!
Il sapiente invece risponde con la ragione. Io esisto; come esisto? chi mi ha progettato e realizzato, organismo vitale complesso come sono? Silenzio, nessuna risposta. Ma la ragione si inquieta e si mobilita. Cerca la risposta e pensa, però più pensa e più domande sorgono. Sulla vita, sull’universo infinito super organizzato, su tutte le meraviglie che stimolano la riflessione, ma senza che se ne venga a capo. Dire che Dio c’è porta discredito, lo dico io per sofferta esperienza; ma pazienza, se la moda sociale lo comanda, dobbiamo piegarci alla sua volontà. Però, quanto mi sembrano strane quelle persone che negano l’esistenza di Dio, ma  di fronte ad un portento inspiegabile umanamente, fanno ruotare la testa sul collo, mostrando occhi perplessi, ed erompono con insulse parole come: però qualcosa c’è !
Ma certo che c’è, avvocato; noi credenti, nei casi che non rientrano nei poteri umani diciamo: è opera di Dio. Non mi tirai indietro di fronte all’amico avvocato che godette fama nazionale per un certo periodo. Mi guardò sorpreso, ma non ebbe il coraggio di dirmi in faccia: tu stai zitto, presuntuoso analfabeta!
 Come si morderebbero la lingua gli sciocchi, piuttosto di sparare stupidaggini, se trovassero sempre chi non ha paura di metterli a tacere. Purtroppo l’umanità cresciuta nell’abbondanza di beni alimentari e voluttuari, non ha avuto occasione di curarsi delle cose spirituali, e più distrazioni s’ incontrano sul cammino, più si diventa indifferenti verso fattori trascendenti. Mangio, bevo, gioco all’amore, sono di buona salute e godo. Mi basta per essere soddisfatto di ciò che ho a disposizione. Si può obbiettare qualcosa a chi ti fa questo “sano” ragionamento?
Antonio Dovico
13 settembre 2019

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