La vendetta scontata


                                                                             salvinocavallarorubricanuova2scrivania Rubrica “Incontri”

                                                                                A cura di Salvino Cavallaro

Era prevedibile. L’avevano detto gli iraniani dopo l’uccisione da parte americana del loro leader Soleimani. La crisi Iran – Usa si è aperta ufficialmente con i missili lanciati sulle basi americane in Iraq. I Pasdaran rivendicano e minacciano seriamente di colpire l’America, Dubai e Israele mentre Donald Trump si limita a dire: “Per ora va tutto bene, ci limitiamo a valutare i danni”. Intanto i militari italiani presenti sul territorio iracheno sono illesi in un bunker e mentre le borse asiatiche sono in picchiata, c’è un’impennata di oro e petrolio. La Casa Bianca attende gli sviluppi e il Tycoon farà sapere in mattinata attraverso gli organi di stampa, le sue decisioni in merito a una probabile reazione. Al momento si escludono vittime americane, anche se, ovviamente, la tensione è altissima. L’Italia non lascia l’Iraq e il Pentagono ringrazia, così come fa con Germania, Canada e Croazia, le quali si spostano nelle Nazioni vicine. Il contingente dei Carabinieri italiani impegnati nella capitale irachena per l’addestramento della Polizia locale sarà trasferito in altra sede, dove per chiari motivi di sicurezza non trapela alcuna notizia sulla destinazione esatta, che è tenuta con il massimo riserbo. Intanto Donald Trump, all’immediata reazione emotiva preferisce attendere per osservare gli sviluppi della vendetta iraniana, tuttavia, siamo convinti che non tarderà ad attaccare anche per non sconvolgere le idee degli alleati Nato. Insomma, una brutta storia che parla di crisi di rapporti e guerra aperta con il pericolo di un coinvolgimento anche dell’Europa, la quale al momento si colloca in una fase di attesa. In riferimento alla crisi internazionale, il Ministro degli Esteri Di Maio con un post su Facebook ha condannato l’uso della forza con queste dichiarazioni: “Chi ancora crede che la strada da percorrere sia la violenza, è fermo al passato o non ha ancora capito le lezioni della storia”. L’8 gennaio 2020, il Ministro andrà al Cairo e poi in Algeria e Tunisia, mentre alla Farnesina si farà il punto sugli eventuali sviluppi della situazione. Dunque, i venti di guerra si fanno sempre più impetuosi e il mondo fa traballare l’equilibrio di rapporti internazionali così tanto costruito a fatica nel tempo.

Salvino Cavallaro

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