SAN PIO X DISSE: I VERI AMICI DEL POPOLO NON SONO NE’ RIVOLUZIONARI, NE’ NOVATORI, MA TRADIZIONALISTI


Antonio Dovico – Sante parole di un papa santo, quelle  di Papa Sarto. Nessuno spunto politico divisivo in esse, solo un larvato accenno alla tradizione cristiana ovviamente, maestra imparziale che distribuisce equamente e a tempo giusto, ricchezza e povertà, gioie e dolori. In nessun tipo di governo umano può realizzarsi questo “miracolo”; miracolo parola giusta, perché in nessuna nazione del mondo l’uomo, anche se probo, può accontentare tutti. Convenzionalmente, la democrazia passa per essere la migliore forma di governo possibile, per il fatto che a scegliere i governanti è il popolo. Quanti distinguo richiede però questa opinione. Restando nel nostro continente abbiamo tante democrazie, e tra di esse ce ne sono efficienti e meno efficienti, com’è naturale. Qualunque sia il tipo di governo, se manca la maturità civile, culturale e religiosa dei cittadini, non può funzionare al meglio. Ancor più del governo, è il popolo che dà l’impronta ad una Nazione. Tanto per fare il più banale degli esempi, a che serve compilare un codice stradale perfetto, se gli automobilisti non rispettano le regole, anche se le conoscono? Quanto tempo e carburante si spreca per l’indisciplina degli automobilisti, e quanti feriti, quanti danni materiali (ma non solo), quanti lutti risultano dai cattivi comportamenti dei suddetti. Il lettore intelligente applichi la mia considerazione a tutti i casi nei quali agisce una comunità scorretta.
Siamo ormai in pochi a ricordare il deprecato governo dittatoriale di Mussolini all’opera Tanto deprecato, questi, che quando fu catturato, ucciso senza processo e appeso in piazza a testa in giù come un maiale, qualche “buon cristiano vindice”, pensò bene di oltraggiare il suo corpo, urinandogli addosso. Un gesto volgare della massima disumanità e inciviltà, proprio contro colui che si era impegnato al massimo per sconfiggerla, l’inciviltà. Una prova tangibile di quanto affermo, erano le targhette metalliche affisse nella pareti di qualche osteria, sulle quali si leggeva. LA PERSONA CIVILE NON SPUTA IN TERRA E NON BESTEMMIA. Indimenticabile! Sono vivo fino a questo momento, 17-01- 2020, e dopo l’esperienza della dittatura, ho assistito a tutti i passi percorsi dalla Nazione Italia, a iniziare dalla Costituzione e quanto ne è conseguito, fino a quelli appresi stamattina. A volere essere sinceri, non c’è da rallegrarsi. Situazione caotica dappertutto, nel governo come nel popolo. Tutti i comparti pubblici che vanno “a denaro”(espressione rubata all’automobile), sono nella penuria, e non si può  sperare che la situazione migliori, con un debito pubblico da capogiro. Gli irresponsabili che ci governano democraticamente, cioè per scelta del popolo, sanno che il debito figlia interessi passivi da incubo, e si dilata a dismisura? E i governanti che fanno? Dormono. Anzi! peggio! Non riparano la falla ma la allargano. Distribuiscono regali a miliardi, ora a questo e poi a quell’altro, per farseli amici elettori. Oh che gioia!
Un illustrissimo uomo di stato italiano di fine secolo, ha affermato, pipando, che:  “È meglio la peggiore delle democrazie della migliore di tutte le dittature. ”Ingannevole leggenda rossa”: da sfatare
Concludo riferendomi ai tre aggettivi enunciati da San Pio X, al secolo Papa Sarto. Gli amici del popolo del nostro tempo, più che rivoluzionari, novatori, o tradizionalisti,  sono dei camaleonti che cambiano pelle e  colore politico, a seconda della convenienza. — Antonio Dovico —17/01/2020
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