CATANZARO, OPERAZIONE “VALLE DELL’ESARO”


La Polizia di Stato ha eseguito un articolato provvedimento restrittivo emesso dal GIP del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti di 45 soggetti appartenenti ad una associazione, armata, finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanza stupefacente operante nei comuni della Valle dell’Esaro facente capo a soggetti che gravitano nel contesto della ‘ndrangheta cosentina, egemone sul territorio.

L’odierno provvedimento rappresenta la conclusione di un’articolata indagine, condotta dalle Squadre Mobili di Cosenza e Catanzaro e dal Servizio Centrale Operativo  con il supporto delle pattuglie di diversi Reparti Prevenzione Crimine, nonché dalle Squadre Mobili delle Questure di Reggio Calabria, Monza-Brianza, Viterbo e L’Aquila, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, con il Procuratore della Repubblica dott. Nicola Gratteri, il Procuratore Aggiunto dott. Vincenzo Capomolla e il Sostituto Procuratore dott. Alessandro Riello.

L’attività investigativa ha consentito di individuare un’organizzazione criminale finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, ben ramificata e operante nel territorio dell’intera Valle dell’Esaro facente capo ad esponenti della famiglia Presta. L’organizzazione criminale controllava il territorio di riferimento, nello specifico tra i comuni di Tarsia, Roggiano Gravina, San Lorenzo del Vallo, Spezzano Albanese, Acri, esercitando il proprio potere mediante la capillare e asfissiante imposizione dei propri spacciatori nelle varie piazze di spaccio, nonché di quella dei canali di approvvigionamento e rifornimento della sostanza stupefacente; in particolare la sostanza stupefacente del tipo cocaina veniva approvvigionata da fornitori reggini vicini alle cosche di Platì (RC).

Le indagini hanno altresì consentito di ricostruire numerosi episodi di spaccio di sostanza stupefacente e di procedere a sequestri di stupefacente di vario tipo, e arresti in flagranza di reato, in distinte occasioni.

E’ stata poi ricostruita, in diverse circostanze, la disponibilità, da parte degli esponenti dell’associazione criminale, di armi da fuoco, anche da guerra, nonché la perpetrazione di reati contro il patrimonio causati da insolvenze nel pagamento delle varie di partite di stupefacente approvvigionato.

Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelati personali, grazie agli accertamenti effettuati dai poliziotti del Servizio Centrale Operativo è stata altresì data esecuzione ad un articolato provvedimento di sequestro preventivo avente ad oggetto terreni, edifici e beni (2 imprese individuali e 32 immobili) riconducibili ad alcuni degli indagati, nonché al sequestro di 3 autovetture.

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