L’imperativo è: “TUTTI A CASA”.


Scattate le nuove norme annunciate nella serata di mercoledì 11 marzo 2020 dal Premier Conte, l’Italia si unisce in un unico imperativo per affrontare l’epidemia diventata ormai pandemia del Coronavirus – Covid 19. I contagi, aumentati a oltre 12 mila, richiedevano un ulteriore stretta di misure da parte del Governo. Misure che sono in vigore fino al 25 marzo e prevedono la chiusura di altre attività e servizi non essenziali. Si fermano i bar, i pub e i ristoranti, mentre restano attivi tra gli altri gli idraulici, i meccanici, i benzinai, i tabaccai e le edicole. In base a quanto studiato dagli scienziati e poi messo in atto dall’Istituto Superiore della Sanità e dal Governo Italiano, con questo comportamento dovrebbero diminuire i contagi nell’arco di due settimane. Una certezza più che una speranza, a patto che le regole imposte dal DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) vengano rispettate accuratamente. Dunque, è stato detto e ripetuto più volte a chiare lettere: RESTARE A CASA e RISPETTARE LE NORME IGIENICHE. Questo è l’imperativo da seguire senza l’ausilio di quel mezzuccio tipico di noi italiani di cercare sempre di aggirare le leggi. NO, non sa da fare mai e questa volta ancor di più, perché ne va di tutti noi, della nostra vita e quella degli altri, per un futuro che ci faccia ritornare alla vita. Per questo motivo, considerata l’evolversi della situazione epidemiologica, il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia e l’incremento dei casi sul territorio nazionale, impongono (attenzione al significato imporre e non suggerire) di rispettare quanto già detto in precedenza. A questo proposito, per il lavoro sin qui svolto dal Governo e da tutti gli organi preposti ad affrontare questa terribile emergenza, ci corre l’obbligo di congratularci veramente per l’impegno di restituire alla normalità un’Italia colpita nel cuore della sua gente, con la conseguente regressione della vita economica, finanziaria e di tanti altri settori che compongono l’andamento della buona gestione di ogni Nazione. Tutto ciò va oltre ogni diverso orientamento politico e alle relative annose diatribe che in questo preciso momento sarebbero dannose ai fini degli obiettivi nazionali da raggiungere. La salute è sopra ogni cosa. Non è una frase fatta, ma il senso di preservazione da ogni altra cosa al mondo. Null’altro è più importante.

Salvino Cavallaro

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