NOTA DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO SU PRESUNTE ILLAZIONI GIORNALISTICHE, MIGRANTI INCLUSI


  –  RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO   –

Oggi su vari giornali si leggono ricostruzioni che coinvolgono direttamente il Presidente Conte attribuendogli virgolettati, pensieri e umori privi di ogni fondamento e che la Presidenza del Consiglio smentisce con forza.

Altrettanto privi di fondamento sono tutti i retroscena su un presunto malumore di Conte nei confronti del M5S o quelli che raccontano di veleni e sospetti tra il presidente Conte e il ministro Di Maio.
Le “prese di posizione” del Presidente del Consiglio per essere correttamente a lui imputate non possono che provenire  dal Presidente stesso ed essere da lui comunicate o dall’Ufficio di comunicazione di Palazzo Chigi. Altre fonti, per questo stesso scopo, non sono accreditate.

Il Presidente, i ministri  e le forze di maggioranza stanno lavorando senza sosta, confrontandosi costruttivamente e nel segno dello spirito di squadra, con un solo obiettivo: dare nelle prossime ore il via libera a una solida rete di sostegni, aiuti e investimenti a protezione di cittadini, famiglie e imprese alle prese con una crisi senza precedenti.

Nella notte di domenica le delegazioni delle forze di governo hanno raggiunto, alla presenza del Presidente Conte, un accordo politico su vari temi e misure da inserire nel decreto in corso di formazione. Tra questi temi è stato ampiamente discusso anche quello della c.d. “regolarizzazione dei migranti”, su cui è stata raggiunta una sintesi politica rimettendo alla ministra Lamorgese il compito di tradurla sul piano tecnico-giuridico.
Su questa sintesi politica e sulla sua traduzione normativa in queste ore il Movimento 5stelle si sta legittimamente interrogando, senza che questo stia provocando irritazione o malumore del Presidente Conte. Questo vale ovviamente anche per le altre forze politiche.
Quanto alla posizione del Presidente essa resta identica a quella già espressa nei giorni scorsi, nel corso di una intervista a un autorevole quotidiano: regolarizzare per un periodo determinato migranti che già lavorano sul nostro territorio significa spuntare le armi al caporalato, contrastare il lavoro nero, effettuare controlli sanitari e proteggere la loro e la nostra salute tanto più in questa fase di emergenza sanitaria.
Va precisato, infine, che questo tema, che spazia dalla dignità delle persone alla trasparenza dell’economia alla sicurezza nei rapporti di lavoro, è così complesso che non si lascia filtrare dalle tradizionali distinzioni ideologiche destra/sinistra, visto che, in passato, provvedimenti di regolarizzazione di cittadini migranti molto consistenti sono stati approvati da governi di centrodestra.

Articoli simili