Caserta, la Polizia di Stato esegue 7 arresti


La Polizia di Stato di Caserta, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha eseguito 7 arresti nei confronti di esponenti del sodalizio criminale con a capo un ex cutoliano, attuale reggente del clan de’ “I Casalesi” nell’agro Teano.

Tra gli arrestati anche il referente di zona del federato clan “Papa”.

I soggetti sono gravemente indiziati, a vario titolo, di concorso in estorsione, consumata e tentata, lesioni personali, porto di strumenti atti ad offendere, tentata violenza privata e minacce. Si tratta di reati pluriaggravati, riuniti sotto il vincolo della continuazione, perpetrati nell’agro di Teano dal 2016 al dicembre 2018, e per i quali è stata ritenuta sussistente l’aggravante del metodo mafioso poiché commessi avvalendosi della forza di intimidazione che promana dal sodalizio camorristico cd. de’ “i casalesi”.

Gli arrestati sono stati rintracciati in diversi comuni dell’alto casertano dai poliziotti della Squadra Mobile di Caserta, con l’ausilio di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Campania, del Reparto Volo e del Reparto cinofili di Napoli, nonché in Provincia di Varese, ove ha operato la locale Squadra Mobile.

L’indagine ha permesso di far luce sulle più recenti dinamiche criminali che hanno visto protagonista l’ex “cutoliano” ed esponente locale del clan dei casalesi che ha estorto a più riprese ad alcuni imprenditori del luogo, in cambio del suo avallo all’esercizio dell’attività economica, il versamento di ratei estorsivi di diverse entità, da somme di 200/300 euro mensili, fino al richiesto ammontare di un terzo dei guadagni.

Per costringere le vittime ad assecondare le continue richieste di denaro, gli indagati si sono resi autori, a vario titolo, di danneggiamenti e molteplici episodi di violenza, come minacce di morte e aggressioni fisiche, anche con armi improprie – quali mazze da baseball e altro – all’uopo portate con sé.

Al fine di rendere più concrete le minacce, l’ex cutoliano, che si presentava come “compare di Cutolo”, ha sempre anteposto alle richieste la sua attuale appartenenza al clan dei casalesi, non omettendo di ostentare la commissione, in passato, di gravi delitti di sangue. “La gente bisogna sgozzarla… Dobbiamo comprare due asce… ti faccio vedere come si stacca la testa alla gente”, frasi intercettate durante una telefonata.

Per le medesime finalità vessatorie, lo stesso si è proposto anche quale intermediario, tra gli imprenditori e terzi fornitori, per rientrare dei crediti da questi vantati, così esercitando sulle vittime una più intensa pressione.

Nel corso delle indagini, sono state accertate ulteriori forme di violenza, sfociate in minacce di morte, aggressioni fisiche e danneggiamenti anche verso altri imprenditori della zona. In questo caso, forte della sua nota appartenenza al sodalizio camorristico casalese, l’ex cutoliano ha agito col concorso con un noto pregiudicato dell’agro.

Gli arrestati sono stati associati alle Case Circondariali competenti, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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