Minigonne al Socrate, Tirrito: “Fosse per me tornerei al grembiule”


“Il sensazionalismo creato sul caso del presunto divieto a portare minigonne nel liceo Socrate di Roma,  riportando tutto a una lotta per i diritti delle donne, non fa bene alle donne. La vice preside ha richiamato a una regola di buon costume: laddove la minigonna è esagerata non è un abbigliamento consono alla scuola e al luogo istituzionale che rappresenta. Tanto più se le condizioni logistiche (assenza di sedie e utilizzo di cuscini a terra) impedisce una postura corretta”.

Lo afferma Maricetta Tirrito, presidente del Laboratorio Una Donna. “Allora dovremmo pensare che l’uso della minigonna sia lecito tout court nelle Chiese come in Parlamento, che gli uomini possano non usare la giacca nelle sedi istituzionali, perché tutto deve essere riportato alla libertà di esprimersi.

La libertà esiste nel momento in cui una società ha delle regole condivise; anche il rispetto dei luoghi simbolici e la capacità di comprendere che le regole fanno un individuo sano, è alla base di una crescita corretta. Distruggere qualunque concetto valoriale rispetto alla società in cui viviamo, fino a oggi ha provocato danni incalcolabili.

Peraltro, rispetto al caso del Socrate di Roma, premesso che ritengo sia giusto che una preside detti delle regole per l’abbigliamento scolastico, sottolineo che oggi si sta massacrando una docente solo per aver dato dei consigli, e non per aver imposto alcunché.

In realtà, per quanto mi riguarda tornerei al grembiule, che eliminerebbe disparità di ceto sociale e  non darebbe modo alle generazioni di creare stereotipi, tendenze di massa che gioco forza influenzano la crescita degli individui.

Sono accanto alla vicepreside del liceo Socrate, nel ritenere giusta l’indicazione suggerita: è invece  fuorviante la lettura che ne è stata data per creare una polemica di genere che, ripeto, non aiuta e in parte inficia le reali battaglie portate avanti con fatica contro la violenza sulle donne”.

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