Nella Valle dei Templi, casi di inaudita crudeltà contro i cani


Salvino Cavallaro – Ci sono gesti al mondo che per la loro spietatezza, rendono l’uomo feroce e artefice di inaudita, quanto gratuita crudeltà. Non è notizia recente, ma è come se lo fosse, vista l’eterna insensibilità del genere umano che è capace di gesti di indefinibile malvagità. L’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animale) di Agrigento, qualche tempo fa ha organizzato una fiaccolata a difesa dei diritti degli animali, a seguito di una serie di avvelenamenti di cani della zona. Non si può essere semplici spettatori di fatti così spietati, perché il diritto di vivere del genere animale e pari a quello umano. E’ una questione di cultura, di educazione, di rispetto che non può, non deve mancare mai. E non può essere il timbro negativo di un luogo, di una Regione, di uno Stato o di una razza di popoli, perché certi gesti di maleducazione e insensibilità non hanno una propria identità ma è connaturata in una matrice di spietatezza ingiustificata che nasce purtroppo dall’uomo stesso. Il diritto di vivere di quei cani è sancito dalla legge, e quindi chi ha violato tale diritto giuridico deve essere punito. Ci risulta anche che altri cani vivessero nella zona e, per proteggerli, sono stati trasferiti in un rifugio, inibendo così il loro diritto di vivere in libertà. E’ davvero incredibile come in una società civile debbano ancora registrarsi fatti di simile crudeltà. Non è possibile registrare l’utilizzo di un pesticida per le lumache, con l’obiettivo di uccidere dei meticci e porne altri in gravi condizioni. Non sappiamo se la mente operante di tali fatti incresciosi debba considerarsi da curare, certamente ci sarebbe da analizzarla tramite il metodo di Sigmund Freud, il fondatore della psicanalisi. Sì, perché su ogni atto compiuto dall’uomo c’è sempre un perché. Tuttavia, in questo particolare caso di spietatezza umana, pur con tutta la nostra buona volontà, non riusciremo mai a capire la crudeltà di atti così violenti e codardi contro degli animali che nessuna colpa hanno, se non il desiderio e il diritto di vivere in libertà.

 

 

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