Alicudi, nel paradiso remoto le Poste al centro della comunità


Un’isola incontaminata nel cuore del Tirreno. È Alicudi: all’estremità dell’arcipelago delle Eolie. Un borgo di poche anime, dove si conoscono tutti, dove regnano pace e tranquillità e dove il mondo moderno sembra lontano. Ma quando il portalettere approda sull’isola ha un pacco proveniente dall’altro capo del mondo. Con sé ha il palmare e il pos per pagare un bollettino o spedire una raccomandata anche da qui. Ad incarnare il volto umano dell’innovazione sono Fulvio Biviano e Marina Arena, il portalettere e la responsabile dell’ufficio territoriale di Poste Italiane sulla piccola isola. “L’istituzione delle Poste qui, dove non c’è altro, è una cosa molto importante. E’ un sacrificio appagato dalla disponibilità.La gente mi vuole bene, c’è un rapporto d’amicizia, di confidenza” spiega Marina Arena.”E’ diventata un’amica. E’ tutto per noi. Svolge il suo lavoro perfettamente bene, l’abbiamo adottata noi qui ad Alicudi” dice un’isolana. Perché dove non arrivano le auto e l’acqua corrente “le Poste sono un punto d’aggregazione” importante, spiega il sindaco Marco Giorgianni: “Nelle isole minori abbiamo soltanto due presidi, quello dell’ Arma dei Carabinieri e quello dell’ufficio postale”. In questo paradiso inviolato, i contatti col resto del mondo passano, più che in qualsiasi altro luogo della Terra, attraverso internet e la tecnologia: “Internet mentre negli altri posti allontana i rapporti umani, qui ci riavvicina per mille altre ragioni” dice questa utente.
L’ufficio postale di Alicudi è piccolo ma pienamente operativo: “Offriamo tutti i servizi che dà la posta, dal pacco free alla sim, al Postepay. Per il prodotto che non posso offrire, come può essere un assicurazione o qualche prestito, in questo caso cerco di far venire un collega sull’isola, oppure creo l’appuntamento su Lipari” spiega Marina Arena.

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