“La Sicilia deve decollare, e il rilancio degli scali aeroportuali siciliani può partire proprio da Bruxelles”. Lo sostiene l’eurodeputata Michela Giuffrida (Pd), che al Parlamento Ue ha riunito per la prima volta allo stesso tavolo i board dei quattro aeroporti siciliani: Catania, Palermo, Cosimo e Trapani.
Attraverso una relazione sull’insularità approvata a febbraio, “ho fatto in modo che il Parlamento Ue riconoscesse finalmente che la Sicilia in quanto isola subisce gap di vario tipo, prima di tutto infrastrutturali – ha spiegato Giuffrida – è urgente intervenire sulla proposta della Commissione europea sugli aiuti di Stato che così come formulata non consentirebbe a nessuno dei quattro aeroporti di beneficiare del regime di aiuti di Stato perché col traffico passeggeri superiore a 3 milioni annuo o a meno di 100 km di distanza l’uno dall’altro”, requisiti che escludono tutti e 4 gli scali siciliani.
I presidenti dei quattro aeroporti, Salvatore Bonura (Sac, Catania), Franco Giudice (Airgest, Trapani), Rosario Dibennardo (Soaco, Comiso) e Giuseppe Mistretta (Ad di Gesap, Palermo), hanno esposto le proprie problematiche e i progetti ambiziosi per i prossimi anni.
“Bisogna avere progetti pronti nel cassetto e presentarli appena ce n’è l’opportunità” è stato l’appello del vicepresidente del Parlamento Ue, David Sassoli (Pd).
“Pon e Por sono la vera risorsa da cui attingere. È la regione che deve darvi una mano. Dovete far valere le vostre esigenze”, ha chiarito Massimo Garbini, managing director Sesar, Single European Sky ATM Research. “Pensare solo a cosa succede a terra e non in aria potrebbe essere una limitazione, il controllo del traffico aereo è un facilitatore per lo sviluppo di un aeroporto”, ha ammonito Garbini, consigliando poi ai presidenti siciliani di fare rete il più possibile.
“Le spese legate alla sicurezza e agli aeroporti militari (come Trapani, ndr) non rientrano nella normativa sugli aiuti di Stato, queste sono cose che vanno sfruttate” ha insistito Nicola Minasi, consigliere della Rappresentanza italiana presso l’Ue.
Dal canto suo, la Commissione Ue, rappresentata da Lucio Paderi della DG Regio, ha spronato i board dei 4 scali siciliani a sfruttare maggiormente prestiti e Piano Juncker, anche attraverso un dialogo costante con la Bei. “Il Fesr interviene generosamente finanziando progetti che aumentano la fruibilità degli aeroporti”, ha ricordato, “cercate poi di capire se esistono spazi per far evolvere i finanziamenti di Pon e Por”.
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