Agliana. Denunciata 77enne per danneggiamento, furto aggravato e vilipendio di tomba


Oggetto di una serie di ripetuti danneggiamenti e furti, la tomba, posta nel cimitero della cittadina della piana, di una persona deceduta otto anni fa. Da allora secondo la denuncia- querela presentata dalla vedova 76enne alla locale stazione carabinieri, la tomba sarebbe stata oggetto di ripetuti furti di fiori, addobbi e piccoli oggetti devozionali, ma anche di veri e propri danneggiamenti, come quando il classico lumino che addobbava la tomba sarebbe stato sradicato insieme al filo elettrico che lo alimentava. Fino all’estate trascorsa, la vedova 76enne e i suoi figli avevano pazientato ritenendo i vari episodi atti di puro ed estemporaneo vandalismo, ma nell’agosto scorso hanno incaricato un’agenzia privata di investigazioni di occuparsi della questione, corredando dopo un mese di attività la querela sporta presso la locale stazione carabinieri con una serie di video-riprese effettuate all’interno del cimitero. Ciò ha consentito di svelare, con assoluta sorpresa della vittima, che la responsabile di quegli atti, almeno nel periodo compreso fra l’agosto e il settembre scorsi, perché per i fatti antecedenti si può solo ipotizzare, è una vicina di casa, anch’essa vedova, quasi coetanea della denunciante. Vicina che, secondo il racconto della vittima, dalla morte del proprio consorte, si sarebbe invece apparentemente riavvicinata alla sua famiglia, con vari atti di cortesia e atteggiamenti di disponibilità, dopo anni di screzi e contrasti di varia natura, che sarebbero stati provocati proprio dal carattere intollerante nei rapporti con gli altri condomini, evidenziato negli anni dalla denunciata. Ciò che invece sarebbe emerso, è che la 77enne, che ha negato ogni addebito, avrebbe dissimulato il riavvicinamento con la famiglia “rivale” per consumare indisturbata la sua rivalsa con una serie di veri e propri reati, che le sono stati contestati, sicura che i sospetti non sarebbero mai stati indirizzati su di lei.

Monsummano terme. I militari della locale stazione nell’ambito di una vicenda di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, denunciata dalla vittima nell’agosto scorso, ha notificato presso il carcere di Prato, un ordinanza di custodia cautelare in carcere a K.S., 32enne di origini albanesi, con vari precedenti di polizia a suo carico. L’uomo, che si trovava nella casa circondariale pratese in regime di semilibertà per estorsione e lesioni personali relativi ad altra vicenda giudiziaria, è accusato di una serie di violente aggressioni nei confronti della consorte coetanea, del figlio di pochi mesi e di un cognato minorenne, consumatesi fra il 2014 e il 2016. Nell’ultimo episodio avvenuto nell’agosto scorso, la giovane consorte dell’uomo e il figlio di sei mesi erano stati affidati alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell’ospedale di Pescia, per varie contusioni e lesioni riportate nell’aggressione. Le vittime dopo la denuncia, sono state collocate in un domicilio protetto in altra regione.

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