Contrasto al terrorismo internazionale – DAESH. Operazione “ TUT ELIMI” ( “prendi la mia mano”)


All’alba di questa mattina nel Comune di Fiesse, la Polizia di Stato di Brescia ha eseguito un’ordinanza di  custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. nell’ambito del procedimento penale a carico dell’indagato DIBRANI Gafurr, cittadino Kosovaro, tratto in arresto per il reato di cui all’art. 414, 4° comma c.p. in quanto “svolgeva attività apologetica dell’ideologia jihadista attraverso lo strumento della rete internet” con particolare riferimento all’associazione terroristica DAESH.

 

Nel corso della consueta e attenta attività di monitoraggio del web finalizzata alla prevenzione ed al contrasto dei reati di terrorismo, la Digos della Questura di Brescia, coordinata dal Servizio Antiterrorismo della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, ha svolto una indagine  sotto la direzione della D.D.A. presso la Procura della Repubblica di Brescia.  terrore1

 

Nelle prime ore della mattinata odierna, in esecuzione della misura cautelare disposta dal locale G.I.P., i poliziotti  della Digos  della questura di Brescia ha tratto in arresto un cittadino kosovaro ritenuto responsabile del reato di apologia di terrorismo ai sensi dell’art. 414-  4^ comma c.p. in relazione  al sodalizio Daesh .

 

Contestualmente la Digos, oltre all’arresto del cittadino kosovaro Dibrani Gafurr, ha proceduto in all’esecuzione anche di una ulteriore perquisizione personale e domiciliare  disposta dal Procuratore Aggiunto della D.D.A. presso la Procura di Brescia.

 

SOGGETTO ARRESTATO

DIBRANI Gafurr, nato a Pristina (Kosovo) nel 1992

Processo di radicalizzazione di Dibrani Gafurr

Il nome dell’operazione “TUT ELIMI” è riferibile al titolo di un video che l’indagato ha pubblicato in internet,  intitolato in lingua turca Tut Elimi de Gidelim Cihada (trad: prendi la mia mano e andiamo al jihad) nel quale è presente un Nasheed ( canto religioso ), di cui si riporta di seguito la traduzione nei tratti più salienti. Il suo contenuto evidenzia chiaramente il processo di radicalizzazione del Dibrani.

L’attività investigativa ha consentito di appurare come l’arrestato abbia, attraverso lo strumento informatico, effettuato numerosissime forme di esaltazione e manifestazioni di solidarietà verso noti terroristi detenuti.

Sempre attraverso lo strumento informatico il DIBRANI ha pubblicato, esaltandone i contenuti, diversi  video ed immagini raffiguranti minori addestrati alla jihad nell’atto di attivare, in contesti bellici, congegni  esplosivi nei confronti di soggetti ritenuti infedeli. Le immagini che si riportano sono tratte da un video già presente sul web.

 

 

 

 

 

 

 

 

Articoli simili