Milazzo. Nota del consigliere Midili sulla deliberazione della Corte dei Conti


Il consigliere comunale di “Milazzo Futura”, Pippo Midili ha ritenuto opportuno intervenire sulla deliberazione della Corte dei Conti che sostiene l’ineludibilità del dissesto, muovendo diversi rilievi alla precedente gestione amministrativa nella quale l’attuale esponente della minoranza, era assessore alle Finanze.

Abbiamo letto con particolare attenzione la deliberazione della Corte dei Conti sulla gestione degli ultimi anni del Comune di Milazzo – esordisce Midili -. Nel prendere atto che la Corte dei Conti sconosce come un Comune in Dissesto Finanziario non abbia nulla a che vedere con le gestioni dei residui degli anni precedenti, notiamo come tutta la relazione sia incentrata sulle relazioni del Dottor Logoteto, funzionario della Ragioneria Generale dello Stato, e sulla relazione dell’ufficio di Ragioneria del Comune di Milazzo retto dalla task force voluta dal Sindaco Formica. In entrambi i casi registriamo che l’Amministrazione in carica ha, per il tramite della sua maggioranza consiliare, evitato di far venire in aula il Dottor Logoteto ed i due dipendenti comunali, estensori delle relazioni, durante l’esame della delibera di dissesto. Il perché è facilmente intuibile. Le “verità” contenute in quei documenti dovevano restare tali anche per la Corte dei Conti, in modo tale da dimostrare che il vero guaio della città di Milazzo è stato rappresentato dalla precedente amministrazione. Pur nel tentativo, chiaro ed evidente, di dare una dimostrazione della realtà bene diversa dai fatti realmente accaduti, sia la Corte dei Conti che il funzionario ministeriale ed anche i due funzionari comunali che hanno steso la relazione, non imputano alla precedente amministrazione di avere originato o causato il Dissesto Finanziario del Comune. Quando il Sindaco parla dovrebbe raccontare anche questa verità che nessuno è riuscito a cambiare. Ma preferisce accusare di scelleratezza politica i predecessori e incensare di grandi merito il suo lavoro.

Da sempre – prosegue il consigliere – abbiamo detto che questa pagina triste ed oscura della città di Milazzo potrà essere chiarita solo nelle aule giudiziarie ed amministrative e lì, in entrambi i luoghi, vedremo come reggerà il castello di carte costruito. Esempi concreti per dimostrare la fallacità di tante delle cose scritte e riportate pedissequamente dalla Corte dei Conti ce ne sarebbero a iosa, ma, di fronte ad un attacco come quello “costruito” bisogna solo sperare che i tempi della giustizia amministrativa e contabile siano celeri. Ad entrambe, nessuno si sottrarrà ed anzi, se possibile, si chiederà di chiarire immediatamente dimostrando, carte alla mano, comprese quelle che il Comune non trova più o non è riuscito a trovare, come i fatti siano ben altri e che una regia ben studiata a tavolino ha sovvertito la realtà dei fatti traendo in inganno illustri funzionari dello Stato e la stessa Corte dei Conti. Basti pensare che documenti ancora oggi pubblicati sul sito del Comune di Milazzo, nelle relazioni del Ministero e della Corte dei Conti vengono indicate come mancanti. Da sempre la Storia la scrive chi vince. Ma, come capita in molti casi, non sempre è la vera storia. Chiediamo l’immediato intervento della magistratura contabile ed ordinaria per porre fine ad una pagina buia della città di Milazzo che è stata scritta oltre due anni fa, nel dicembre del 2014, da organi terzi nominati dal Capo dello Stato ed inviata alla Procura della Corte dei Conti. Una storia che al Comune di Milazzo non si trova più anche se esiste un protocollo di invio. Strano. Come molti altri aspetti di questa vicenda. Al Signor Sindaco auguriamo per il 2017 di dedicarsi ad amministrare una città come non è riuscito a fare, ne in modo scellerato ne tanto meno in modo ordinario, fino ad oggi”.

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