Comune di Milazzo – Col nuovo anno arriva la stangata


Sono in partenza dal Comune di Milazzo una cosa come 16 mila lettere raccomandate, dirette ai circa il 50% dei nostri concittadini. Sono tante da mettere persino in difficoltà il servizio postale locale, non abituato di certo ad un’invasione epistolare del genere. Sono lettere che richiamano i cittadini al pagamento degli arretrati della TARI ( ex TARSU ) e delle fatture acqua, fogna e canone di depurazione.

Due tasse che molti cittadini non pagano da diverso tempo, un pò allettati da antagonisti politici, per screditare chi era al momento al comando. E’ successo contro la sindacatura Pino e succede ancora in questa, con Sindaco Formica. L’uno contro gli altri armati. In ogni caso sono dei servizi essenziali che chi li utilizza ( e siamo tutti ) li deve pagare.

Solo che questo stato di antagonismo ha reso un pessimo servizio ai cittadini che adesso deve mettersi le mani in tasca e pagare tutti gli arretrati. Un debito divenuto nel tempo tanto grosso che molti cittadini non sono in grado pagare o hanno difficoltà in tal senso. C’è però una pur minima scappatoia costituita della prescrizione. Vale a dire l’estinzione di un diritto quando il titolare, che nel nostro caso è il Comune, non lo eserciti per il temine determinato dalla legge. Riferito a questi due tributi, tale termine è di 5 anni, passati i quali il diritto di incassare si perde, per l’inerzia di chi lo deve esercitare. Va anche detto che un servizio prestato bisogna pagarlo e se qualcuno che lo ha usufruito non lo paga, sono gli altri a doverlo pagare, perchè la Ditta che ha lavorato deve pur essere pagata.

Vediamo adesso in pratica cosa può succedere. Come abbiamo detto la prescrizione segna il termine massimo entro il quale il debitore è tenuto al pagamento di una prestazione ricevuta. Una volta scaduto tale termine, nulla è più dovuto ed il debitore è definitivamente libero dall’obbligo del pagamento. Le lettere del Comune pare non facciano questa distinzione. Per il debitore tale distinzione è invece molto importante, per via dello sconto che può ottenere. Nel caso di questi due tributi essa prescrizione è cinquennale. Ciò significa, dato che la lettera comunale di sollecito arriverà in gennaio, che le bollette di tutti gli arretrati di questi due tributi , vale a dire dal 2011 ( compreso ) e degli anni ancora prima, possono non essere pagate dai cittadini ed il Comune perde ogni diritto di pretendere il loro pagamento. Per le bollette dell’acqua è un bel risparmio per il cittadino, perchè esse partono da molto lontano, mentre quelle della TASI partono invece dall’anno 2010, cioè da quando il Comune di Milazzo diventa creditore diretto per la prestazione in questione ( per gli anni ancora pregressi , per la riscossione delle bollette TARSU , ora TASI , c’era infatti di mezzo la vecchia ATO ME 2, con la quale esiste anche un contenzioso del genere a parte). Quindi per la TASI la prescrizione prende solo gli anni 2010 e 2011. Con l’arrivo della lettera in corso di spedizione ne sapremo di più a questo riguardo.

Sta di fatto che il Comune di Milazzo, nella situazione debitoria in cui versa, cercherà di bussare alla cassa dei cittadini, non tenendo conto della prescrizione e quindi sta a Voi cittadini doverglielo ricordare, con lettera raccomandata, ricordatelo, prevedendo già il silenzio comunale e la conseguente necessità di far ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale, per il solo non pagamento degli anni prescritti, poichè per il resto è doveroso ed obbligatorio pagare. Sarà comunque una bella salassata, per molti cittadini.

Ancora un particolare da sapere. Se c’è una lettera raccomandata comunale di sollecito pagamenti, questa costituisce una sospensione della prescrizione, la quale ricomincerà dalla data della ricezione di questa eventuale raccomandata. Ma questa evenienza pare non sussista, probabilmente non per la negligenza dei funzionari comunali , ma per la volontà dei politici di turno al comando, per non diventare impopolari e perdere così il voto dell’elettorato. Ed adesso tutti i nodi arrivano al pettine.

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