La Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Tributaria e la Polizia di Stato di Brescia hanno sequestrato beni immobili del valore di oltre 4 milioni di euro.
L’attività rappresenta lo sviluppo dell’operazione “PECUNIA OLET” quando fu possibile ricostruire l’attività di riciclaggio posta in essere, tra l’Italia e la Svizzera, da un’imprenditrice di origine bergamasca residente nel territorio elvetico, consentendo di sottoporre a sequestro beni e disponibilità finanziarie per un ammontare di circa € 10 milioni nei confronti della stessa.
In particolare, tali proventi illeciti rappresentavano il frutto di reati tributari e fallimentari commessi attraverso società edili, intestate a prestanomi, “svuotate” delle risorse finanziarie attraverso trasferimenti bancari da conti italiani, verso conti svizzeri, sanmarinesi e di Singapore intestati a società offshore (scatole vuote formalmente aventi sede a Panama, British Virgin Islands,Marshall Islands) gestite a loro volta da società fiduciarie svizzere.
L’operazione del dicembre 2016 non metteva tuttavia la parola “fine” alle indagini.
I militari della Guardia di Finanza e i poliziotti della squadra mobile, da un’approfondita analisi della documentazione acquisita in tale frangente, grazie anche alla collaborazione dell’Autorità Giudiziaria Elvetica, e dai successivi accertamenti, sono riusciti a risalire a altri beni di provenienza illecita.
Tali beni immobili, del valore di circa € 4 milioni, sono intestati a due società riconducibili, per interposta persona, alla donna bergamasca già colpita dai provvedimenti eseguiti lo scorso dicembre.
Nello specifico, trattasi di nr. 87 unità immobiliari siti nelle province di Brescia, Varese, Mantova e Bergamo, costituenti asset societari delle due s.r.l. le cui quote sono formalmente intestate ad un soggetto di nazionalità svizzera, prestanome dell’imprenditrice bergamasca.