Bando della Regione per recupero aree degradate. Incontro al Comune di Milazzo


Recupero di aree degradate per dar loro una destinazione funzionale sociale, sportiva e di animazione socio-culturale e di partecipazione collettiva. La città di Milazzo può ambire a dei finanziamenti previsti dal PO FERS 2014-2020 che mette a disposizione dei Comuni con popolazione superiore a 50 mila abitanti e di quelli che in passato hanno elaborato, come quella mamertina, un Piano integrato di sviluppo urbano (Pisu) – 35 in tutto in Sicilia – 36 milioni di euro per finanziare progetti per un massimo di 600 mila euro. Il Comune di Milazzo intende essere parte attiva in questa programmazione e mercoledì pomeriggio nell’aula consiliare ha tenuto un primo incontro con associazioni culturali e movimenti cittadini sia per illustrare tale opportunità, sia soprattutto per acquisire proposte. E’ stato il sindaco Formica ad aprire i lavori spiegando i contenuti della manifestazione di interesse e l’importanza per l’Amministrazione di inserirsi in questo finanziamento per effettuare degli interventi, diversamente difficili da eseguire, vista la situazione economica, su alcuni immobili e/o aree di proprietà comunale. Prevedendo il bando – ha aggiunto il sindaco – tempi relativamente brevi (la scadenza è il 17 agosto) e richiedendo la presenza di proposte progettuali, abbiamo individuato, tra quelle presenti con tali caratteristiche negli archivi comunali, il recupero dell’ex mercato coperto di via Pescheria da trasformare in uno spazio per il co-woorking, la realizzazione di un polo sportivo a Bastione e il recupero, per realizzare uno spazio aggregativo polivalente di un’area a San Paolino. Il responsabile dell’Ufficio Europa, Giovanni Mangano ha spiegato che a Milazzo gli edifici abbandonati sono tanti ed è opportuna una mappatura anche al fine di essere pronti per i prossimi bandi che da qui ai prossimi mesi offriranno ottime occasioni di finanziamento. “Abbiamo puntato su queste proposte perché le riteniamo maggiormente fattibili alla luce anche delle somme che potranno esserci assegnate (600 mila euro) e poiché perchè l’intervento non deve limitarsi solo al recupero del bene ma alla sua rifunzionalizzazione e riuso con attività di animazione sociale e partecipazione collettiva. Ciò non sarebbe stato possibile ad esempio con l’Asilo Calcagno che prevede un intervento di circa 2 milioni di euro. L’apertura alle associazioni nasce proprio dalla scelta dell’Amministrazione di condividere questo percorso e vedere se esistono altre proposte visto che è possibile presentare più istanze. Sarà fondamentale – ha concluso Mangano – il rispetto dei tempi e per questo contiamo di definire il tutto entro il 17 luglio per dare un mese di tempo agli uffici comunali per istruire la documentazione richiesta che culminerà nell’approvazione di una delibera di giunta”. Nel corso del dibattito oltre alla richiesta di chiarimenti sono giunte alcune proposte tra le quali significativa quella formulata dal parroco del Sacro Cuore, don Marco D’Arrigo che ha proposto di inserire la realizzazione del “Pozzo di Sicar” per creare un polo di accoglienza per gli indigenti ed i migranti, considerato che nella fascia tirrenica ciò non esiste e si va avanti solo grazie alla disponibilità di volontari privati. I rappresentanti dell’Amministrazione hanno assicurato che valuteranno la compatibilità della proposta con le prescrizioni del bando regionale.

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