Depressi quasi 4 milioni di italiani


Foto cura depressione —

Salvino Cavallaro – Così diceva Indro Montanelli: “La depressione è una malattia democratica, colpisce tutti”. 3,7 milioni di italiani, corrispondenti al 6,2% della popolazione, presentano sintomi legati alla depressione. Questi i dati diffusi dall’Istituto Superiore della Sanità dopo l’allarme lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in occasione dell’ultima giornata mondiale della salute. Scendendo nel dettaglio, sopra la media nazionale risultano: Emilia Romagna (7,5%), Liguria (7,5%), Molise (10,2%), Sardegna (9,4%) e Umbria (8,7%). Con un dato migliore della media: Basilicata (3.4%), Marche (4,8%), la provincia autonoma di Bolzano (4,6%), quella di Trento (4,2%), Puglia (4,4%) e Veneto (5,6%). Sono dati che sconvolgono e che parlano chiaro su un disturbo depressivo che può esordire a ogni età, con un’età media che si aggira intorno ai 25 anni. Alcuni hanno episodi di depressione isolati da molti anni senza sintomi apparenti, altri hanno gruppi di episodi e altri ancora hanno episodi sempre più frequenti con l’avanzare dell’età. Tra le possibili cause della depressione ci sono alcuni fattori di tipo psicosociale, ma anche di tipo genetico e biologico. Ma gli innumerevoli studi fatti, indicano i fattori psicosociali come cause stressanti e quindi maggiormente responsabili del disturbo depressivo. Generalmente chi soffre di depressione mostra una quotidianità di opprimente senso della tristezza e della negatività, tanto da perdere il piacere di trovare le positività dell’attività svolta precedentemente al manifestarsi della depressione. E’ la fatica di vivere in una tremenda situazione che ti fa scivolare nella delusione profonda di non potere più godere i piaceri della vita in modo spensierato. E così i sintomi quali aumento o diminuzione del sonno, marcata predisposizione all’affaticamento immotivato, ridotta capacità di concentrarsi, tendenza molto forte ad avere sensi di colpa e a svalutarsi, sono sempre più ripetuti nell’arco della giornata. Ma qual è il metodo migliore per uscire da questa oscurità di vita che si chiama depressione? Studi approfonditi hanno messo in evidenza la sempre maggiore importanza per la persona a riprendere gradualmente le attività che sono state abbandonate, magari cominciando da quelle più piacevoli, pensando in un modo più equilibrato e razionale. E’ indispensabile suggerire alla persona affetta da disturbo depressivo, le modalità comunicative più efficaci o strategiche che possono in qualche modo risolvere i problemi in cui si trova. L’aiuto terapeutico e farmacologico può certamente migliorare una situazione di crisi profonda, tuttavia, tutti gli studi in materia di depressione suggeriscono principalmente ad invogliare la forza della persona, nell’aiutare la propria mente a riprendere la voglia di vivere. Certo, non è facile, ma è importante rialzarsi attraverso quella forza di volontà perduta. Depressione, dunque, quale male oscuro della vita contemporanea, sempre così irrequieta, così sfuggevole da momenti riflessivi che danno gusto alle cose semplici e alla consapevolezza che tutto ciò che fugge via inesorabile non torna più. Carpe Diem! Resta il fatto inconfutabile che la persona è al centro di ogni cosa e, come tale, deve convincersi che la vita, questo meraviglioso dono che la natura ci ha dato, è bene viverla serenamente pur con tutte le difficoltà oggettive di un quotidiano sempre più difficile, ma che deve dare la consapevolezza dei pensieri che conducono alla fortuna di una eredità che è tesoro di bellezza, troppo spesso oscurata da fatti che feriscono la sensibilità di coloro i quali sono più fragili. Combattere la depressione è anche questo. E’ la forza di oltrepassare l’ostacolo, sempre. Cadere e rialzarsi. Questo ci insegna la vita, che non è un sogno ma realtà.

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