E intanto non sai cosa dire


Nonno e nipote —

Salvino Cavallaro – Diventi nonno e tutti ti fanno i complimenti, le felicitazioni che vogliono dire che la famiglia s’ingrandisce e si unisce sempre più. E’ una moltitudine di emozioni che vivi intensamente tra l’ansia dell’attesa del parto di chi ti farà diventare nonno e la felicità di vedere quel corpicino minuto che ti appartiene come il seme che hai piantato tanti anni fa e che è germogliato durante l’arco di molti anni di vita. E intanto non sai cosa dire. Sì, non sai cosa dire e non sai cosa fare perché in quel momento ti sembra di essere diventato quasi importante per gli altri che desiderano condividere con te una di quelle gioie che si definiscono profonde, che sanno di magia perché entrano nell’anima e ti restano incollate per sempre. Una pacca sulle spalle, un abbraccio sincero e tu che ripercorri il film della tua vita. L’innamoramento, l’amore, il matrimonio e poi l’arrivo del primo figlio tra il timore di non essere un bravo papà e la felicità che ti prende per mano e ti consiglia di non pensarci e andare avanti, perché il tempo è la garanzia di ogni cosa. E’ quel trascorrere degli anni che ti maturano, ti cambiano, perché tra un affanno,una preoccupazione e l’altra, ti appare il senso della vita che è lui, quel figlio che un giorno ti farà diventare nonno. E così oggi assapori questo momento di ineguagliabile felicità. Un qualcosa che si presenta avvolto da una tenera e dolce malinconica per ciò che è stato e non sai se sarà. Qualche cosa di diverso da quel primo giorno in cui hai visto in faccia tuo figlio dopo avere condiviso l’ineguagliabile dolore del parto della persona amata. Sì, perché guardare, accarezzare, tenere in braccio quel fagottino appena uscito dalla sala parto che sai essere il figlio di tuo figlio, ti inonda di sentimenti di indescrivibile felicità. E’ la vita che prosegue, che continua nel suo incedere di cambiamenti generazionali che non modificano i sentimenti che scaturiscono sempre da ciò che non morirà mai: l’amore nel suo significato più profondo e universale. E intanto non sai cosa dire, che cosa fare, perché ci sono momenti nella vita che vanno gustati lentamente, assaporati, sedimentati e poi depositati nel fondo dell’anima. Ieri eri padre e oggi lo sei ancora. Ma soprattutto sei nonno, teneramente nonno, il tuo nonno che ti prenderà per mano e se Dio vorrà ti accompagnerà per un pezzo di strada della tua vita. Papà e mamma faranno il resto, sapranno vegliare su di te proprio come un giorno fece il tuo nonno di oggi con loro. Pochi capelli grigi che sono l’emblema del tempo che è fuggito via inesorabile, si associa alla certezza che tuo nonno resterà comunque vigile su di te. Sempre. Da vicino o lontano poco importa. Voglio vederti crescere, voglio vedere cosa farai. Sì, perché quel batuffolo che oggi sei si modificherà e diventerà grande. Camminerai con le tue gambe e sarai sicuro di affrontare la vita. E intanto tuo nonno non saprà cosa dire e cosa fare. Proprio come oggi che l’emozione l’ha fatta da padrona per te che sei venuto al mondo, per te che mi hai fatto diventare nonno. Grazie Tommaso!

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