Lettera di un neo poliziotto che ha giurato oggi al termine del corso allievi Agenti di Peschiera del Garda


” Mi chiamo Francesco e sono un Agente di Polizia. Non potete immaginare quanta gioia provi a scriverlo così, nero su bianco. Dal 18 luglio 2017, il sogno di 214 ragazze e ragazzi ha preso vita tra le mura della scuola allievi agenti di Peschiera del Garda. Qui ho trovato ad aspettarmi quella divisa che tanto ho desiderato. Per chi è cresciuto in una famiglia di poliziotti come me questa gioia diventa una festa, la continuazione di una strada accanto alla quale hai vissuto tutta la tua vita. Quel “ da grande voglio prendere i cattivi come papà” che diventa realtà…
Il 199^ corso è ormai giunto al termine. Sembra passata una vita da quando varcammo quel cancello in una calda mattina d estate ed invece son passati appena 9 mesi. Come un bimbo ha bisogno di nove mesi per vedere la luce del sole, così noi ci siamo trasformati in giovani poliziotti! Tanti, provenienti da tutta Italia, con caratteri molto diversi ma tutti contraddistinti da un cuore grande e da una passione per questa divisa.
Il corso ci ha dato le basi di quello che sarà il nostro lavoro, la nostra missione. Le lezioni passavano veloci, tra tecniche operative, difesa personale ed esercitazioni di tiro: imparare ad usare la pistola e le manette che ci accompagneranno per tutti gli anni a venire, e prima ancora a difendersi da tutte le minacce che comporta questo lavoro è stato esaltante!
Non meno importanti le conferenze in aula magna vertenti l’attività normativa della Polizia, imparando a conoscere tutte le leggi che ci consentono di essere al servizio di tutti.
Ricordo con particolare piacere, e i miei colleghi converranno, la settimana di ordine pubblico, quando ci siamo trasformati tutti quanti in operatori con scudo, manganello è un grande sorriso sotto gli Ubot, i caschi antisommossa.
Mentre scrivo queste parole sono circondato dal cast dello spettacolo teatrale che abbiamo scritto durante le serate passate a Peschiera. Trenta ragazzi che si son voluti mettere in gioco su un argomento importante come la violenza sulle donne e hanno dato vita a “ L’ amore che non è”, tratto dal libro omonimo del direttore della scuola, il dr. Gianpaolo Trevisi.
Non è facile riassumere in poche righe una trasformazione così radicale avvenuta nel giro di pochi mesi, ma posso dire di sentirmi pronto a mettermi in gioco, ad aiutare veramente il prossimo. Ora sono un poliziotto. Ora sono qui, proprio io. Quello che da bambino si metteva un cappello e una giacca troppo grandi per lui…e sognava. “

Articoli simili