Addio a Fabrizio Frizzi, vero gentleman della televisione


Salvino Cavallaro – E’ morto Fabrizio Frizzi. Quando viene a mancare un personaggio televisivo che ci ha accompagnato per anni con il suo sorriso da eterno ragazzo, è come se ti mancasse un amico del quale hai fatto affidamento sulla complicità dello stesso sentire. Fabrizio era l’amico di tutti perché anche se non lo conoscevi personalmente, era come averlo visto in casa tua tante volte. La Rai è stata la sua seconda casa, un luogo di lavoro in cui si è sentito sempre carico di adrenalina per la preziosa opportunità di comunicare con la gente, di relazionarsi come un buon vicino di casa. Un uomo perbene che ha rivelato sempre signorilità e distinzione estrema, con la correttezza e la lealtà nei rapporti umani e sociali che si connaturavano in lui come radici profonde. Fabrizio aveva 60 anni e ancora una lunga vita da vivere, ma la scorsa notte all’ospedale Sant’Andrea di Roma è morto a seguito di una emorragia cerebrale. “Grazie Fabrizio per tutto l’amore che ci hai donato” si legge in una nota firmata dalla moglie Carlotta, dal fratello Fabio e dai famigliari. “Con Fabrizio se ne va un pezzo di noi, della nostra storia, del nostro quotidiano” così la Rai commenta la triste notizia. D’accordo con la famiglia, la camera ardente sarà allestita il 27 marzo nella sede Rai in Viale Mazzini, aperta al pubblico dalle 10 alle 18, mentre i funerali si terranno mercoledì 28 marzo nella Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo a Roma. Fabrizio Frizzi era stato colpito da un malore nello scorso ottobre durante la registrazione de l’Eredità. Fu un campanello d’allarmi che squillò nella sua vita dopo il ricovero, una serie di esami, le terapie, il ritorno a casa e poi il rientro in Tv a riprendere il cammino da dove si era interrotto. Tuttavia, Fabrizio sapeva che quel male che l’aveva colpito non era stato debellato del tutto, ciò nonostante aveva urgentemente bisogno di ricominciare a vivere in quel posto di lavoro che gli dava tanta adrenalina. “Sto combattendo, non è ancora finita. Ogni tanto, com’è normale, qualche momento di sconforto può esserci. Ma l’affetto della famiglia, del pubblico e degli amici, è una luce che illumina tutto. La vita è meravigliosa”. Queste sono state le ultime parole e i pensieri dettati da una sensibilità non comune; quella di Fabrizio Frizzi. E poi, a chi gli faceva notare il suo garbo e l’estrema gentilezza nel porsi davanti alle telecamere, rispondeva così: “Sono della scuola che se entri in casa di altri lo devi fare in punta di piedi”. Dalla “Tv dei ragazzi” a “l’Eredità”, passando attraverso “Il barattolo”, “Tandem”, “Pane e marmellata”, “Scommettiamo che”, “Europa Europa”, “Lunapark”, “Telethon”, “Miss Italia”(che ha condotto per 15 anni) e “I Soliti Ignoti”, senza dimenticare l’esperienza all’Arena di Verona con la “Vedova Allegra” assieme a Cecilia Gasdia, Luca Canonici e Andrea Bocelli. E poi “Tale e quale show” il programma del suo fraterno amico Carlo Conti, in cui ha interpretato personaggi come Piero Pelù, Enrico Ruggeri, Alberto Sordi, Cutugno e altri. Una vita da palcoscenico davanti alle telecamere che lo ritraevano così com’era, con il suo sorriso capace di scacciare via la tristezza, ma che non riusciva a nascondere quella sua timidezza che era il l’emblema della sua educazione rispettosa per la gente. Già, la sua gente che lo ha tanto amato. Dice Pippo Baudo: “Mi auguro che nel Paradiso degli artisti ci sia un posto speciale per lui e che gli angeli lo abbraccino per tutto il bene che ha fatto”, un chiaro riferimento a quel gesto di grande umanità dimostrato nell’anno 2000, quando Fabrizio Frizzi salvò la vita a Valeria, una ragazzina di 11, cui donò il midollo osseo. Gesti che parlano di una persona sensibile, in cui si incarnano i veri valori della vita. Fabrizio lascia la moglie Carlotta e anche Stella, sua figlia di appena 5 anni “Frutto dell’amore e non dell’egoismo” diceva. E a noi che facciamo parte di quella lunga schiera di Italiani amanti della Tv, che lo hanno accolto attraverso il teleschermo di casa propria come fosse l’amico di sempre, ci mancherà il suo esempio di vita che è andato oltre la sua indiscussa professionalità.

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