Milazzo, 65 richieste di rinvio a giudizio per assenteismo al Comune


Il 4 maggio prossimo il Gup di Barcellona P.G deciderà. Un’inchiesta all’incontrario? (Dov’erano i funzionari comunali addetti al personale? Saranno chiamati anche loro a rispondere di complicità?)

 

65 richieste di rinvio a giudizio del Pubblico Ministero di Barcellona, Rita Barbieri, sono state inviate al Gip per l’indagine “Libera Uscita” sui casi di assenteismo al camune di Milazzo. La Guardia di Finanza il 3 di Ottobre del 2016 al palazzo municipale accusò i dipendenti di assenteismo e di utilizzi irregolari del badge di ingresso. Cosicchè, un’indagine che doveva essere rivolta alle amministrazioni di turno, ai dirigenti e funzionari della struttura comunale che non agirono personalmente come era loro dovere, finì per colpire le parti più deboli della situazione. Si scoprì che molti dipendenti si allontanavano dal posto di lavoro per andare al bar o sbrigare faccende familiari, ma la cosa non era assolutamente una novità perchè l’andazzo in tutti i comuni italiani era ed è proprio quello, senza distinzioni tra nord -sud. La richiesta di rinvio a giudizio verrà discussa il prossimo 4 maggio al Tribunale di Barcellona P. G. ed in quella sede si capirà se il Gup (Giudice udienza preliminare) opterà per quella ipotesi paventata dal Gip o per azzerare il tutto come dovrebbe essere e lasciare al Comune l’onere di verificare caso per caso e semmai sanzionare con sospensioni o altro.

Cosicchè, una situazione che doveva essere risolta, come vuole la logica, in seno all’amministrazione dai dirigenti, funzionari e dai responsabili del personale, utilizzando l’indagine interna, le ammonizioni eventuali orali e scritte per casi conclamati, le lettere di avviso per comportamenti anomali, si è risolta in una maxi inchiesta penale i cui retroscena sono anche di natura politico-sociale e di ricatti al personale non in linea con i sindaci di turno.

Nessuno, disse il Pm nella circostanza e alla chiusura dell’inchiesta, ha voluto risolvere la cosa diversamente e ha fatto sporcare le mani alla magistratura i cui organi di polizia si sarebbero (il condizionale è d’obbligo) orientati verso i pesci piccoli senza pensare che all’eventuale processo potrebbero essere  chiamati anche e soprattutto dirigenti e funzionari; e tutti coloro che erano e sono responsabili del personale e non hanno mai fatto nulla per prevenire abusi o quant’altro contestato.

Quello che succede nei comuni italiani è ormai arcinoto a tutti e sono decenni e decenni che le cose vanno avanti così. Si è scoperta solo da qualche anno l’acqua calda e come al solito a pagare sono sempre quelli che non dovrebbero. Insomma, qui si farà un processo all’incontrario se il Gup prenderà per buone le tesi di coloro che hanno fomentato e promosso, anche, si ripete, per ragioni politiche e di vendette personali questa fumosa inchiesta dove non è prevalsa la ragione ma l’accondiscendenza di chi, frustrato per ragioni diverse, anche sociali, ha voluto colpire indiscriminatamente tante persone che sono decenni che lavorano per il comune senza neppure (molti di essi) essere mai stati stabilizzati e inoltre pagati miseramente per part-time.

Articoli simili