Ormai l’hanno capito tutti che Di Maio non farà alcuna alleanza con il centro-destra (coalizione che ha vinto le elezioni anche senza maggioranza autonoma) e la trovata di volere escludere Berlusconi e Fi, ma ora anche la Meloni e Fdi, è una furbata che supera ogni limite e offende l’intelligenza delle persone (anche quelle politicamente meno dotate). Il contratto, come lo chiama lui, copiando la Germania, intende farlo solo con Salvini ma a completamento del suo ragionamento non disdegna l’appoggio esterno di Berlusconi e Meloni. La coalizione di centro-destra però le elezioni le ha vinte con tutti i voti dei partiti che ne fanno parte e quindi se accordo ci dovrà essere si dovrà fare con tutti. Di Maio, col suo comportamento testardo e ripetitivo, mira a rompere a tutti i costi la coalizione per suoi interessi di bottega perchè in tal modo prenderebbe tutti i ministeri (fino a raggiungere il suo 30%), lasciando a Salvini quelli che riguardano solo la Lega la cui forza non supera il 20% circa. Il ragionamento non fa una grinza e il fatto di volere a tutti i costi trattare solo col capo della Lega la dice lunga a riguardo. I Grillini parlano di cambiamento che con Berlusconi non ci potrà mai essere perchè è un pregiudicato (ma il capo di Fi non potrà mai far parte del Governo, semmai lo potranno essere i suoi parlamentari). Del resto la presidente del Senato, che è di Forza Italia, è stata votata dai grillini al momento di eleggere le due più alte cariche del Parlamento quindi il ragionamento di Di Maio non solo è contraddittorio in diversi punti ma è totalmente falsato e certamente non degno del capo di un partito che ha preso più voti di tutti gli altri.
Di Maio: “ oltre determinate barricate e limiti non possiamo andare. Noi abbiamo detto che eravamo disponibili a firmare un contratto di governo con Matteo Salvini”, ha detto al termine dell’incontro con la presidente del Senato Elisabetta Casellati a Palazzo Giustiniani ma “abbiamo aggiunto che quel contratto, quel governo, poteva essere sostenuto da FdI e FI, chiaro ed evidente che oltre non si potesse andare”. E’ come dire: noi siamo contro la mafia, ma i suoi voti li possiamo accettare. Bel ragionamento non c’è che dire!
Di Maio, dunque, vuole sedersi al tavolo solo con Matteo Salvini, ma è lo stesso leader del Carroccio che, sottolineando la divergenza rispetto al pensiero del leader del Movimento 5 Stelle ribadisce:
“Il Governo si fa con tutto il centro destra. Non è che uno sceglie di andare solo con la Lega”. E Salvini prosegue: “Noi faremo di tutto per avere un governo ma gli italiani hanno scelto di premiare l’interno centrodestra. Secondo me c’è qualcuno che tifa a far saltare un accordo politico per inventarsi l’ennesimo governo tecnico che poi spenna gli italiani, a questo la Lega non sarà mai disponibile”.
Ed è limpida anche la posizione di Forza Italia: “…il supplemento di veto pronunciato dal M5S dimostra il rifiuto di formare un governo. Si tratta dell’ennesima prova di immaturità consumata a danno degli italiani da Di Maio”.
“Italia ostaggio del bisogno disperato di Di Maio di sedere sulla poltrona del presidente del Consiglio dei ministri. L’Italia è impossibilitata a fare un governo per il fatto che il M5S, che è arrivato secondo alle elezioni, pretende di dettare le regole come se le avesse vinte. Il centrodestra non si spaccherà. Il centrodestra rimarrà compatto e chiede al Presidente della Repubblica il rispetto della volontà espressa dai cittadini lo scorso 4 marzo. Con buona pace di quelli che raccontavano di voler cambiare le cose e si sono dimostrati attaccati alla poltrona più dei peggiori politicanti”. Lo ha detto Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, impegnata in una manifestazione elettorale a Termoli.
Insomma, la questione sta andando troppo per le lunghe e i cittadini, se non vogliono ancora capire cos’è di fatto il Movimento di Grillo, ora hanno più elementi per giudicare un politico come Di Maio che di politico e di democratico non ha assolutamente niente e non può insegnare alcunchè a nessuno. Aspettiamo cosa dirà Mattarella dopo tutto questo tempo perso dietro a un interlocutore (meno di nessuno) che si è messo in testa cose assurde e senza senso, mandando all’aria un’occasione per far ripartire il Paese che ha tanto bisogno di essere governato veramente e nel vero senso della parola.